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Scontro tra Curia a Comune sui fondi per 'sportelli sociali', Landella risponde al Vescovo “Soldi direttamente alle Parrocchie”

Non si è fatta attendere la risposta dell'Amministrazione Comunale, tramite il Segretario Generale del Comune di Foggia Maurizio Guadagno, al vescovo Vincenzo Pelvi, stizzito dalla pec inviatagli dal dirigente, con cui veniva prospettata la possibilità di svolgere l'attività di 'sportelli sociali' presso le parrocchie.

LA RISPOSTA. Monsignor Pelvi aveva rimandato al mittente la proposta del Comune, ritenendo inaccettabile la possibilità di far utilizzare gli spazi parrocchiali a soggetti terzi. Franco Landella, tuttavia, prova a chiarire nella sua lettera che la nuova proposta, a differenza della precedente che prevedeva l'affidamento ad associazioni private, prevederebbe l'affidamento diretto alle parrocchie. Ecco il testo:
 
Eccellenza Illustrissima, Con riferimento alla sua risposta trasmessa in relazione al progetto sperimentale riguardante gli “sportelli sociali”, sono a rappresentarLe la circostanza per la quale l’Amministrazione comunale,come si può chiaramente evincere dal bando che Le è stato trasmesso con la precedente nota, non intende richiedere la disponibilità di locali parrocchiali in favore di soggetti terzi. La manifestazione di interesse,del tutto identica a quella andata deserta nei mesi scorsi, è rivolta esclusivamente alle parrocchie, che sarebbero direttamente destinatarie tanto del finanziamento previsto all’interno del Piano Sociale di Zona sia del servizio. La possibilità che questo servizio sperimentale potesse essere gestito da Associazioni di Promozione Sociale – presa in considerazione dal Comune dopo l’assenza di risposte da parte delle parrocchie alla prima manifestazione di interesse, oggi riproposta - è stata infatti superata dalla revoca della determinazione dirigenziale e dalla conseguente riproposizione del bando originale, come detto , rivolto esclusivamente alle parrocchie. Naturalmente è del tutto legittimo che la Diocesi non consideri positivamente questa misura - che vuole essere un contributo ulteriore all’importante lavoro già svolto quotidianamente nel contrasto alle povertà - e che non desideri in alcun modo partecipare a questa progettualità proposta in via sperimentale dall’Amministrazione comunale. Ma si tratta di una scelta che nulla ha a che vedere con l’ingresso di soggetti terzi nei locali parrocchiali, circostanza come detto non più esistente essendo stata superata dalla revoca della precedente determinazione dirigenziale. Nel caso in cui, come sembra emergere dalla Sua missiva, la Diocesi non sia interessata a questo progetto ed a questa forma di sostegno e di aiuto, il Comune di Foggia si vedrà , suo malgrado , costretto a rimodulare l’utilizzo delle risorse economiche destinate al servizio in oggetto, destinandoli ad altre progettualità. In attesa di un Suo definitivo chiarimento in merito, si porgono cordiali e deferenti saluti.

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di Redazione 


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