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Dal suicidio assistito di Dj Fabo ai grandi temi civili: “Credere, disobbedire, combattere”

La “battaglia” di Marco Cappato arriva a Foggia

Capovolgendo un vecchio slogan fascista nato proprio dalla derisione di qualsiasi idea democratica, Marco Cappato pone al centro del suo libro, e della sua ultima battaglia, proprio la disobbedienza civile, intesa quale strumento di azione democratica. Il cuore della questione, stavolta, è un problema universale: il diritto da parte di un essere umano di decidere sia della propria vita che della propria morte. Se ne discute venerdì 24 novembre, alle ore 18.30, nella Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte “Andrea Pazienza” di Foggia. L’incontro, organizzato dall’associazione radicale “Maria Teresa Di Lascia” in collaborazione con la libreria Ubik, vedrà protagonista l’attivista radicale, chiamato a conversare con il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Filippo Santigliano, intorno alle tematiche del suo ultimo libro: “Credere, disobbedire, combattere (Rizzoli, 2017).

LA STORIA DI DJ FABO E LA SUA RICHIESTA DI SUICIDIO ASSISTITO. Il diritto di decidere come vivere la propria vita, anche nel momento finale. È l’ultima battaglia di Marco Cappato, punto di riferimento dell’Associazione Luca Coscioni che, da anni, si batte per una ricerca scientifica libera da imposizioni di Stato. Una battaglia che intreccia la storia di Dj Fabo, il quarantenne cieco e tetraplegico a causa di un incidente stradale che, proprio di recente, Marco Cappato ha accompagnato in Svizzera per esaudire la sua richiesta di suicidio assistito: autodenunciatosi, sotto processo, l’attivista al momento rischia una condanna di 12 anni. Nel libro, l’autore racconta proprio questa esperienza di disobbedienza civile ma, al contempo, affronta anche altre questioni centrali in materia di diritti umani: eutanasia e fine vita, dunque, ma anche droghe, sesso, internet, genetica, scienza e diritti umani.

DISOBBEDIENZA E NON VIOLENZA. Contro le molte norme che in diversi campi minacciano la libertà e criminalizzano comportamenti diffusi e realtà sociali ineliminabili, Cappato si batte da anni con gli strumenti della disobbedienza civile e della nonviolenza, seguendo le orme di illustri personalità come Gandhi e di compagni di viaggio come Pannella. Intrecciando pratica e teoria, la sua storia radicale e le sue azioni – dall’arresto a Manchester per la campagna antiproibizionista alla difesa della ricerca sul genoma e le staminali, alla battaglia contro l’informazione manipolata e la limitazione della libertà digitale –, spiega oggi in questo libro perché disobbedire (civilmente) è lo strumento indispensabile per chi vuole migliorare il sistema e difendere la libertà di tutti.

L’AUTORE. Attivista radicale da molti anni, promotore di numerose azioni di disobbedienza civile per la legalizzazione di eutanasia e droghe e per le libertà civili, Marco Cappato è tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e coordinatore del Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica.
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