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Giro di mazzette tra Leccese e Lerario, Aboubakar Soumahoro sul Cara di Borgo Mezzanone: “Lucrano sulle miserie”

L’intervento del leader della Lega Braccianti

“Sono anni che lottiamo contro lo sfruttamento, il caporalato e il business dell'assistenzialismo imprenditoriale che si arricchisce sulla miseria delle persone. Quest'ultimo è conseguenza del paternalismo coloniale ed è funzionale allo sfruttamento e al caporalato, perché fornisce condizioni fertili per perpetuarli”.

CARA DI BORGO MEZZANONE. Entra anche Aboubakar Soumahoro, sindacalista e leader della Lega Braccianti, nel merito della questione che ha riguardato l’ex dirigente della Protezione Civile Mario Antonio Lerario, arrestato in flagranza per corruzione. Nell’inchiesta è coinvolto anche l’imprenditore foggiano Luca Ciro Giovanni Leccese, il quale avrebbe pagato una tangente di diecimila euro al dirigente finito in manette che, nelle ultime ore, la Regione ha sospeso dal servizio. Dalla confessione di Lerario, pertanto, spuntano anche alcuni legami con i centri per i migranti: Leccese, infatti, nel luglio scorso ha vinto un appalto con la Protezione Civile pugliese indirizzato proprio al Cara di Borgo Mezzanone, il centro di accoglienza richiedenti asilo.

LUCRARE SULLE MISERIE. “L’assistenzialismo coloniale e lo sfruttamento-caporalato sono due facce della stessa medaglia – ha scritto sui suoi social Aboubakar Soumahoro, riferendosi proprio al ramo d’inchiesta – perché entrambi lucrano sulle miserie delle persone impoverite. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, questa inchiesta smaschera l'altra faccia dello sfruttamento lavorativo, che in questo caso riguarda l'ex Cara di Borgo Mezzanone dove c’è il più grande insediamento d’Italia delle lavoratrici e dei lavoratori braccianti”.

PRONTI A COLLABORARE CON LE AUTORITA’. “Le lavoratrici e i lavoratori della Lega Braccianti – si legge infine nel comunicato – sono pronti a collaborare con le autorità competenti per denunciare chi lucra su di noi e chi, nel silenzio connivente, doveva stare dalla nostra parte abbracciando la bandiera della dignità, dei diritti e della legalità”.

di Redazione 


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