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LA TRAMA DELLO SPETTACOLO. Anna Cappelli è un’impiegata che, nell’Itali degli anni ’60, vive ai margini della società, tra camere con uso di cucine in comune, uffici grigi e polverosi e il sogno di una casa tutta sua e di un uomo che la prenda in sposa. La sua risposta alla solitudine, dopo l’ennesimo abbandono, sarà violentissima ed insieme teneramente straziante. Un monologo ironico e tagliente sviluppato attraverso una messinscena teatrale strutturata in sette quadri che coinvolgono e divertono lo spettatore guidandolo sin dentro la psiche del personaggio. Sul palco ci sarà l’attrice Silvana Luppino, con le scene di Aldo Zucco e Osvaldo La Motta e la regia di Christian Maria Parisi.
L’OPERA DI RUCCELLO. Quanto ad Annibale Ruccello, invece, va sottolineato che è ormai in corso di grande rivalutazione tutta la sua parabola drammaturgica, peraltro interrotta a causa di un incidente d’auto quando l’artista aveva appena trent’anni (nel 1986). Nato a Castellammare di Stabia, è considerato anche un importante studioso della lingua napoletana (ha preso parte al gruppo di ricerca dell’autorevole Roberto De Simone), mentre una delle sue commedie più note, “Ferdinando”, andò in scena per la prima volta a livello nazionale al Teatro Verdi di San Severo, nel 1986 (Info e prenotazioni: 3249948645 - info@teatrodeilimoni.it).
Al Teatro dei Limoni va in scena un’opera di Annibale Ruccello: “Anna Cappelli”
Focus sul grande drammaturgo campano
Nuovo appuntamento con “Giallocoraggioso”, la stagione teatrale indipendente del Teatro dei Limoni. Sabato 15 e domenica 16 febbraio, alle ore 21, va in scena l’opera "Anna Cappelli" di Annibale Ruccello, uno dei più grandi drammaturghi italiani, prodotta dalla compagnia “Teatro Primo” (Villa San Giovanni, Reggio Calabria). Lo spettacolo sostituisce "La più meglio gioventù", previsto in stagione e rimandato a data da destinarsi per sopravvenuti impegni di Francesco Montanari, in scena nello spettacolo insieme ad Alessandro Bardani.
LA TRAMA DELLO SPETTACOLO. Anna Cappelli è un’impiegata che, nell’Itali degli anni ’60, vive ai margini della società, tra camere con uso di cucine in comune, uffici grigi e polverosi e il sogno di una casa tutta sua e di un uomo che la prenda in sposa. La sua risposta alla solitudine, dopo l’ennesimo abbandono, sarà violentissima ed insieme teneramente straziante. Un monologo ironico e tagliente sviluppato attraverso una messinscena teatrale strutturata in sette quadri che coinvolgono e divertono lo spettatore guidandolo sin dentro la psiche del personaggio. Sul palco ci sarà l’attrice Silvana Luppino, con le scene di Aldo Zucco e Osvaldo La Motta e la regia di Christian Maria Parisi.
L’OPERA DI RUCCELLO. Quanto ad Annibale Ruccello, invece, va sottolineato che è ormai in corso di grande rivalutazione tutta la sua parabola drammaturgica, peraltro interrotta a causa di un incidente d’auto quando l’artista aveva appena trent’anni (nel 1986). Nato a Castellammare di Stabia, è considerato anche un importante studioso della lingua napoletana (ha preso parte al gruppo di ricerca dell’autorevole Roberto De Simone), mentre una delle sue commedie più note, “Ferdinando”, andò in scena per la prima volta a livello nazionale al Teatro Verdi di San Severo, nel 1986 (Info e prenotazioni: 3249948645 - info@teatrodeilimoni.it).
di Redazione
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