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Al Teatro dei Limoni, “In the mood for Marilyn”: Maggie Salice, tra monologo e teatro-danza

L’ultimo appuntamento in stagione

“Tanta paura, tanta ansia, ma allo stesso tempo tanta voglia di mettermi alla prova”. Maggie Salice non nasconde l’emozione e, al contempo, il desiderio di andare in scena. Lo farà nei giorni 11, 12 e 13 aprile (venerdì e sabato alle ore 21, domenica ore 19) con “In the mood for Marilyn”, l’ultimo appuntamento stagionale di “Giallocoraggioso”, la rassegna del Teatro dei Limoni di Foggia. Una nuova produzione scritta da Letizia Rita Amoreo. Unica attrice sul palcoscenico, come detto, Maggie Salice, per la prima volta alle prese con un monologo.

IL MOMENTO GIUSTO. “Da un po’ di tempo sentivo la necessità di fare un passo importante nel mio lavoro – ha spiegato l’attrice – e un monologo è una bella sfida, è una grande responsabilità, ma sento che è arrivato il momento giusto. Non nascondo che mi spaventa tanto avere tutto sulle mie spalle, ma quando si accendono le luci sul palco per me è come entrare in un’altra dimensione. E poi – continua – ti rendi conto che in realtà non sei sola, perché durante la preparazione dello spettacolo la squadra che ti circonda mette tutti i tasselli al posto giusto e costruisce una fortezza da cui non puoi cadere. Per cui, tu diventi una sorta di personaggio mitologico con sette anime, sette teste, quattordici braccia, quattordici gambe, ed è proprio quel senso di responsabilità verso i tuoi colleghi che ti dà l’energia giusta per non fallire”.

LA SCONFITTA NON E’ PREVISTA. “Chi siamo davvero? La persona che vediamo in solitudine allo specchio o il personaggio pubblico che inventiamo? Quanto diversi vogliamo apparire agli occhi del mondo? E soprattutto, quanto è pericoloso per la nostra mente?” È quanto si legge nelle battute introduttive della sinossi dello spettacolo, al suo debutto. “La società impone dei modelli. Le fragilità sono vittime di scherno. La sconfitta non è prevista né perdonata. Crediamo sia un problema dei tempi che viviamo. E se non fosse così? E se tutto questo disagio avesse delle radici più profonde?

NORMA, MARILYN. L’esempio più lampante è forse quello di Norma Jean Mortensen, che costruì il personaggio immortale di Marilyn Monroe confondendosi con esso al punto da mandare in frantumi la propria psiche e la propria vita. Il caso Marilyn è ancora studiato dagli psichiatri, molti testi medici la vedono protagonista, ma troppe domande restano ancora senza risposta. Noi ne vogliamo aggiungere una: e se non fossero solo in due? “In the mood for Marilyn”, è un monologo contaminato da spazi aperti al teatro danza, che invitano al vedere e sentire la dimensione umana di un’icona.

UN DESIDERIO FORTISSIMO. “Il personaggio di Marilyn è girato tanto nella mia vita – racconta Maggie Salice in merito alla protagonista – sin dai tempi della scuola. Mi porto questo desiderio di interpretarla da oltre dieci anni, è sempre stato fortissimo… In tutto questo tempo, poi, ho letto molto di lei, biografie e non, persino studi sulla sua personalità, sui suoi disturbi, e posso dire di aver compreso più Norma che Marilyn. È uno spettacolo che sento molto mio – ha continuato – così come il personaggio, avendo notato anche certe affinità che, al contempo, mi affascinano e mi spaventano. Il teatro-danza poi, mi porterà a esprimere col corpo ciò che a parole non è possibile raccontare”.

DETTAGLI E INFORMAZIONI. “In the mood for Marilyn” si avvale della consulenza coreografica di Pau Aran Gimeno, con editing audio Vito Scudo e scena a cura di Cristiano Russo. La regia dello spettacolo è di Roberto Galano (info: 3249948645 - 0881374533 - info@teatrodeilimoni.it).

di Redazione 


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