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Terravecchia Festival chiama Franco Arminio e invoca Matteo Salvatore: “Amore e ribellione”

Non senza polemiche e difficoltà, al via la manifestazione

Sarà una giornata densa di emozioni e suggestioni quella di martedì 23 agosto nel comune di Pietramontecorvino, in occasione della dodicesima edizione di Terravecchia Festival. Ad aprire, al tramonto, sarà il poeta Franco Arminio con il suo ultimo libro dal titolo “Studi sull’amore”. A seguire, il concerto elogio a Matteo Salvatore: “Nelle Carni del Cantastorie” e musica podolica con il Dj Set di Old & Reverendo Podolico.

SCIAMBOLI, AMORE E MATTEO SALVATORE. Il programma della giornata si snoderà nel borgo storico Terravecchia, tra Palazzo Ducale, la Torre Normanna ed il giardino pensile. Verrà inoltre riqualificata un’altra piazza molto suggestiva e poco sfruttata, che si affaccia sul belvedere di Monte Sambuco: diventerà la piazza dell’amore con murales dedicati ed un grande “sciambolo”, un’altalena, che verrà collocato prossimamente al suo interno. Proprio nella piazza dell’amore ci sarà, al tramonto, alle 19.30, la presentazione del poeta paesologo Franco Arminio. A seguire, la musica del cantastorie di Apricena si intreccerà con le letture di Arminio, che ha scritto anche la prefazione al disco. Lo spettacolo “Nelle carni del cantastorie - Elogio a Matteo Salvatore”, si ispira al nome dal film - documentario, del 1992, con la regia di Annie Alixe. Un racconto musicale che attraversa tutta la vita di Matteo Salvatore: “uomo che sfuggì a ogni regola e a ogni legge, arguto e imprevedibile come ogni lazzarone, generale e sregolato, come un vero artista, ruffiano e incantatore come ogni uomo destinato al successo”. A chiudere la serata il DJ set sotto la Torre Normanna con DJ Old &Reverendo Podolico.

SI CONTINUA A INVESTIRE ALTROVE. Un’edizione, questa dodicesima, tutt’altro che scontata, come segnalano gli stessi organizzatori nel comunicato di lancio della manifestazione, evidenziando “le troppe difficoltà economiche ed organizzative con cui si trova a fare i conti un piccolo borgo come Pietra. La determinazione però non manca e grazie al supporto del comune di Pietramontecorvino e del Festival dei Monti Dauni, anche l’edizione 2022 ci sarà. “Non c’erano più le condizioni per organizzare un festival in un piccolo borgo dei Monti Dauni – spiega Andrea Lamarucciola, direttore artistico del Festival -. Dopo anni di denunce sul sistema di distribuzione dei fondi regionali, destinati a questi eventi, abbiamo constatato che nulla è cambiato. Si continua ad investire in eventi molto più giovani del nostro, magari meno partecipati e con alle spalle anche altri investitori più o meno importanti”.

AVEVAMO DECISO DI ARRENDERCI. “Abbiamo realizzato un’edizione di Terravecchia interamente online – continua Lamarucciola – con 18 ore di diretta e oltre 300mila visualizzazioni; due edizioni sono state realizzate interamente a costo zero; l’anno scorso abbiamo vinto un bando della Regione e dopo quasi un anno ancora non viene elargita l’ultima parte del finanziamento. Istituzioni regionali si permettono però anche il lusso di parlare di realtà che intercettano finanziamenti senza uno scopo (il riferimento è alle dichiarazioni di Aldo Patruno, direttore del dipartimento Turismo e cultura della Puglia). In quindici anni abbiamo fatto conoscere all’intera nazione gli sciamboli di Pietramontecorvino, un’identità che era scomparsa e che ora costituisce un patrimonio culturale. Evidentemente queste operazioni non bastano, la Regione continua a penalizzare realtà come la nostra, avevamo deciso di arrenderci, ma alla fine abbiamo deciso di rispondere con l’amore e la qualità, nonostante la scarsità di fondi”.

di Redazione 


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