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“Ti mangio il cuore”, Elodie f'c paur ma anche il film è forte assai

Recensione semiseria della pellicola di Pippo Mezzapesa

L'hanno girato in Capitanata, recita Dino La Cecilia, c'è pure Elodie. Potevo non andare a vedere “Ti Mangio il Cuore”? Appund.  Era da un sacco di tempo che non vedevo così tanta gente al cinema. Alcuni secondo me non è che non ci andavano da prima della pandemia, non c'erano mai stati, pensavano ancora che uno poteva sedersi dove voleva. Per non parlare del casino che c'era in sala, tra chi mangiava e beveva. Poi è partita la pellicola ed è iniziata la magia. Nessuno si è più mosso o ha detto una sola parola. Vabbè tranne quello che era seduto dietro di me, che alla fine del film ho sperato che facesse la fine di Zio Ciccio a Siponto.

ELODIE. Il film è in bianco e nero. Come due dei miei film preferiti: Schindler's List e La Capa Gira. Vabbè, come avrete intuito se cercavate la recensione di un critico doc avete sbagliato link (approò, se non l'avete già fatto leggetevi quella di Giada). Comunque è un film con attori di livello assoluto e con un'ottima sceneggiatura, se qualcuno si aspettava un produzione al risparmio che puntava su una bella cantante come protagonista si sbagliava di grosso. Elodie, oltre che una bonazza spaziale, è molto adatta alla parte e se la cava bene anche in alcune scene oggettivamente complicate.

LE CRITICHE. Non vi racconto la trama, però ci tengo a rispondere a due critiche. Non è la Gomorra di Capitanata e questi mafiosi non hanno nulla il comune con quelli della Banda della Magliana. Stavolta non ci sono personaggi positivi o che ti facciano venire voglia di emularli possa volerli emulare. Quello che si vede nel film è che i mafiosi del Gargano, così come quasi tutti gli altri, fanno una vita di merda. Hanno famiglie piene di morti ammazzati, non si godono i soldi e a volte nemmeno le mogli visto che passano la maggior parte del loro tempo da latitanti o da carcerati.

LA MAFIA. L'altra critica è che faremmo brutta pubblicità al nostro territorio. Il resto d'Italia potrebbe scoprire che sul Gargano c'è stata una faida mafiosa? Embè? Magari l'avessero scoperto prima, avremmo avuto una presenza maggiore dello Stato e non ci saremmo ritrovati con i più importanti comuni della provincia sciolti per mafia. Mo vuoi vedere che la colpa è del film?

IL DIALETTO. L'ambientazione non consente le classiche scene in cui promuovere le bellezze del territorio, però comunque vedendo certe viuzze dei centri storici ti viene voglia di andare a farci in giro. E soprattutto è bello sentire il nostro dialetto al cinema, specie in alcune espressioni tipiche. Scommetto che “e stà sotto o sckaff” e “l'agghia sckatta n'gurp” non c'erano nel libro di Bonini e Foschini. Mo però, tanto per restare in tema, sto fine settimana “n'n facit i scurz” e andatevi a vedere il film al cinema. Che tanto scegliere con chi stare tra le famiglie Montantari, Malatesta o Camporeale è complicato, ma sempre meno che decidere chi votare...

di Sandro Simone


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