Un treno verso l’atrocità, un messaggio da divulgare: “dimenticare significa ripetere”
La Shoah, gli studenti raccontano - REPORTAGE
Dal viaggio nei luoghi della Shoah realizzato dagli studenti dell’Istituto Superiore “P. Giannone” di San Marco in Lamis, ecco un reportage ricco di articoli, video e immagini a cura degli stessi alunni, coordinati dai docenti Carla Bonfitto, Gian Pasquale La Riccia e Nunzia Gentile. I contributi pubblicati in questa sezione rientrano nel PON in giornalismo condotto dai redattori di Foggia Città Aperta.
Migliaia e migliaia di oggetti appartenenti alla quotidianità. Spazzole, pentole, occhiali, scarpe e vestiti. Montagne di capelli che, anche dopo settant'anni, sembrano chiedere quella mancata libertà ridotta in cenere nei forni crematori.
IL CAMPO E IL DOLORE. Lo scorso 18 febbraio le classi dell'Istituto Pietro Giannone di San Marco in Lamis si sono recate in quel luogo, strage di ebrei e non solo: il campo di Auschwitz. Secondo le testimonianze di alcuni studenti partecipanti al viaggio, questa esperienza è stata motivo di riflessione, di angoscia e di solidarietà verso tutte quelle persone che hanno perso la vita in quel luogo infernale. La maggior parte dei ragazzi ha avvertito dei brividi nel vedere personalmente ciò che gli è sempre stato raccontato attraverso film, libri e studi a riguardo: anche coloro che hanno vissuto per la seconda volta questa esperienza hanno raccontato di aver provato sensazioni anche più forti della prima volta.
“DIMENTICARE SIGNIFICA RIPETERE”. I volti dei ragazzi sembravano così scossi nell'ascoltare la guida raccontare le atroci verità accadute durante la Shoah da non riuscire nemmeno a parlare. Successivamente, i ragazzi si sono recati a Birkenau: un campo talmente immenso da sembrare infinito, con quel binario che ha condotto innumerevoli vite verso la loro fine. Una cosa è certa ed è il messaggio che aleggia in questi luoghi: “Non bisogna dimenticare perché dimenticare significa ripetere".
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.