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Trivellazione Tremiti, Bordo si espone: "L'autorizzazione è un errore, non cambio idea stando al governo"

Intanto annuncia: "Il 18 sarò a Manfredonia con le associazioni Notriv"

"E’ opportuno che il governo revochi le autorizzazioni per la ricerca del petrolio in Adriatico rilasciate prima dell’approvazione della Legge di Stabilità. Anche per questo parteciperò all’incontro tra le associazioni ‪#‎notriv‬ e le istituzioni in programma per lunedì 18 gennaio, a Manfredonia".

“NON CAMBIO IDEA AL GOVERNO”. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, rompe il silenzio in merito al provvedimento di autorizzazione rilasciato alla Petroceltic per la ricerca di petrolio al largo delle Tremiti e lo fa in controtendenza rispetto a quanto sinora affermato dai colleghi di partito. “Ho sempre sostenuto – ricorda il presidente della commissione politiche UE della Camera - la pericolosità potenziale dell’estrazione di petrolio, peraltro di bassa qualità, nell’Adriatico e la necessità di valorizzare, invece, le sue potenzialità ambientali e turistiche. L’ho fatto quando governava il centrodestra e non cambio idea adesso perché governiamo noi”.

FAVOREVOLE IVAN SCALFAROTTO. L'onorevole manfredoniano, dunque, conferma la sua contrarietà da sempre sostenuta in passato. Una posizione che rischia di minare le certezze sinora mostrate dagli esponenti del governo di Renzi e che cozza con quanto sostenuto da Ivan Scalfarotto che ha bollato come una “qualsiasi esplorazione oceanografica” quella prevista dalla Petroceltic, a suo dire “ad una distanza siderale dalle Tremiti”. “L’air gun con la quale si fanno le esplorazioni – ha aggiunto il sottosegretario foggiano - ha un minimo impatto, equiparabile appunto a quello di qualsiasi esplorazione di fondali”.

MANIFESTAZIONE NON TRIV. Si allarga, dunque, il fronte dei #notriv che dopo il netto no della Regione Puglia incassa l’adesione di un autorevole esponente del PD. Bordo sarà a Manfredonia lunedì prossimo all’incontro tra associazioni contrarie e istituzioni e la sua presenza non passerà di certo inosservata. Il fronte, sinora compatto, da parte degli esponenti nazionali del partito democratico a sostegno della decisione del governo Renzi registra la prima spaccatura.

di Redazione 


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