Stampa questa pagina

Si chiama Vìola, il software contro la violenza domestica

Individuare le famiglie a rischio di violenza. È con questo obiettivo che è nata, dalla sinergia di ASL FG, SIMG (Società italiana di Medicina Generale) e FIMP (Federazione Italiana dei Medici e dei Pediatri), una metodologia innovativa, finalizzata alla rilevazione dei casi di maltrattamenti e violenza domestica.

UN METODO PER INDIVIDUARE I SINTOMI DI MALTRATTAMENTI. Si tratta di un software, in realtà, il quale verrà messo a disposizione dei medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta e che, il prossimo sabato 7 febbraio, alle ore 9.00, verrà presentato all’Auditorium dell’Ordine dei Medici di Foggia (via V. Acquaviva). L’idea della elaborazione di un metodo utile a individuare i sintomi di maltrattamenti in famiglia nasce nell’ambito del corso di formazione “Progetto Vìola”, conclusosi lo scorso anno e in odore di replica in primavera (coinvolgerà anche la “squadra delle Cure Primarie”, Continuità Assistenziale, Medici del 118, Medici di Medicina Generale, Pediatria di Libera Scelta).

 UNA VERA PIAGA SOCIALE. Nella sostanza, il “Progetto Vìola” si preoccupa di fornire ai medici del territorio, che per primi, nei loro ambulatori, si trovano a fronteggiare la problematica della violenza domestica, strumenti concreti per combattere quella che è diventata una vera e propria piaga sociale. Ogni medico di famiglia infatti, con 1500 iscritti, ha fra le sue pazienti circa 60 donne che hanno subito violenza, 60 autori di violenza e, se la famiglia è composta da almeno due figli, 120 spettatori dell’atto violento. Numeri che non possono più restare privi di intervento: questo software è il primo passo in tal senso.

di Alessandro Galano


 COMMENTI
  •  reload