Gli uomini e le donne di “Abitare le Relazioni” diventano un libro: le storie raccolte da Emiliana Erriquez
La presentazione chiude i quattro anni di progetto
C’è Dolores che scappa da Dio. È Lui, però, che le dice di andare, di “perdere i voti”: la vita da suora non è la sua vita, qualcuno l’aveva scelta per lei quando aveva solo quindici anni. Dolores vuole aiutare gli altri, in ospedale. Trova il coraggio di farlo, di “ascoltare la mia voce interiore”, a cinquant’anni. Troppo tardi? No, se incontri le persone giuste e il luogo da cui ripartire.
NON FAR CASO A ME. Questo è, questo è stato “Abitare le Relazioni”, progetto di housing e co-housing sociale che sabato 7 ottobre (ore 18), dopo oltre quattro anni di lavoro, si conclude con la presentazione del libro di Emiliana Erriquez, dal titolo “Non far caso a me”, protagonista a Masseria De Vargas (Via Manfredonia km 2,1 – Foggia). Nato in seno alle tante attività della Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus, sostenuto da Fondazione con il Sud e realizzato insieme con Comunità Sulla Strada di Emmaus, Smile Puglia, Aranea e Consorzio Mestieri Puglia, il progetto ha dato una chance di dignità a tante, tantissime persone come Dolores. In che modo? Con un tetto, anzitutto. Dando loro una soluzione abitativa. E poi, accompagnandoli nel loro percorso di reinserimento nel tessuto sociale ed economico.
UNA MODALITA’ SPECIALE DI CONVIVENZA. Italiani, stranieri. Persone in difficoltà bisognose di un aiuto che non si esaurisse in mero assistenzialismo. Chi è entrato a far parte di Abitare, infatti, chi ha ricevuto ospitalità ha dovuto darsi da fare: corsi, formazione, lavoro, istruzione, tirocini, per non parlare di collaborazione e cooperazione di tipo comunitario. Masserie, appartamenti, case e spazi condivisi: questo è il co-housing, una modalità speciale di convivenza allargata in grado di trasformare mura e vialetti in qualcosa di molto simile a una famiglia. Una famiglia enorme, sia pure, fatta di legami di sangue e di amicizia. E realizzata grazie all’enorme lavoro di professionisti e volontari del Terzo Settore.
TANTA, TANTISSIMA VITA. Emiliana Erriquez ha messo nero su bianco alcune delle storie più forti che sono trasmigrate – e non transumate – da queste parti: c’è Dolores che a cinquant’anni si rimette sui libri, c’è Isabel che proprio sul più bello deve andarsene, c’è la “nuova vita piena d’amore” di Vicky o il sogno d’impresa di Assad che domani, forte dell’esperienza acquisita in Capitanata, vuole realizzare qualcosa di importante nella sua Guinea Bissau. E poi Nadir, Lori, Veronica e altri. A conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che dietro i numeri, le schede, i nomi e i cognomi, si cela sempre tanta, tantissima vita. E raccontarla, in fondo, è un modo per rispettarla.
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