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Uomini vittime di violenza causata dalle donne, succede a Foggia: quattro film per parlarne

L’associazione “Impegno donna” ha attivato la linea “Ascolto uomini”

Si intitola "Uomini in ascolto...Tra l'essere e il dover essere " ed è una rassegna cinematografica in programma ogni martedì dal 3 Novembre fino al 1° Dicembre, alle ore 19.30, all'Auditorium Santa Chiara di Foggia, giunta ormai alla sua edizione numero 13. È iniziata ieri, con la proiezione del film “Non è mai troppo tardi” di R. Reiner, e porta la firma organizzativa dell’associazione “Impegno donna” che, da oltre vent’anni, mette a disposizione le proprie linee telefoniche, in forma gratuita, per ascoltare le voci femminili alle prese con fenomeni famigliari critici, talvolta violenti. Dallo scorso 2 ottobre però, a seguito delle telefonate giunte da oltre un anno a questa parte, l’associazione ha attivato anche un’altra linea: “Ascolto uomini”. Da qui, l’idea di dedicare la rassegna alla violenza subita da quello che un tempo era definito il “sesso forte”.

“LA DONNA STALKER E’ PIU’ INCALZANTE, L’UOMO-VITTIMA INCASSA DI PIU’”. Si parla di “crisi di genere”, di modelli culturali prevalenti e perseveranti, di obbligo etico. Ma, nel concreto, si parla soprattutto di ascolto, di esperienze, di problemi legati all’universo maschile: non proprio una novità, ma quasi. “L’attivazione della linea dedicata agli uomini – ha spiegato, intervistata, la psicologa Ada Beomonte Zobel, di “Impegno Donna” – è l’esito di una richiesta che dura da un anno, a seguito di diverse telefonate d’aiuto da parte degli uomini. C’è un forte disagio soprattutto legato alle separazioni e, in molti casi, allo stalking di donne nei confronti degli uomini”. Le differenze tra “atti persecutori” femminili rispetto a quelli maschili, secondo l’esperienza raccolta dall’associazione, sono significative: “Le donne perseguitano in modo più seduttivo – spiega la Zobel – almeno all’inizio, dopo le prime telefonate. A questa prima fase, seguono gli appostamenti e le diffamazioni, soprattutto nei confronti della rivale, fino agli inseguimenti veri e propri. La donna stalker – aggiunge la psicologa – è meno violenta, per sua natura, ma più incalzante, anche perché l’uomo-vittima tarda a reagire: incassa di più”.

“L’ABUSO INVISIBILE” AI DANNI DI MINORI. Ma lo stalking è solo uno degli ambiti di riferimento affrontati dall’associazione. Anche la separazione ormai, soprattutto quando ci sono i figli, può dare la stura a comportamenti violenti da parte delle donne nei confronti del proprio ex partner: “Spesso si verificano casi di ‘abuso invisibile’ di donne ai danni dei minori – spiega ancora una volta Ada Zobel – ossia un tipo di abuso non sessuale, non direttamente aggressivo ma, questo sì, volto a traumatizzare in modo verbale il bambino, demonizzando la figura maschile che, sempre più spesso, in caso di separazioni critiche, non ha i mezzi adatti per difendersi”. Se è vero, insomma, che la donna difficilmente arriva alla violenza fisica, altrettanto vero è la sua capacità, in alcuni casi, di ferire più in profondità l’animo maschile: “Ferire l’uomo è più facile – ha concluso la psicologa – perché incamera più volte il dolore, è più infantile, anche se piange di meno di una donna”.

I FILM IN RASSEGNA E LA LINEA “ASCOLTO UOMINI”. E la rassegna, pertanto, si propone, in questa edizione, di affrontare proprio la violenza subita e vissuta dagli uomini, attraverso quattro proiezioni presentate da uomini che condividono gli stessi obiettivi e le medesime finalità di “Impegno donna”: Claudio Mione, Domenico Ricci, Alessandro Bonante e Antonio Longo. Dopo il primo film di ieri sera, ecco di seguito le prossime date e i film in programma: 10 Novembre, “Come tu mi vuoi” di De Biasi; 24 novembre, “Men of fire” di T. Scott; 1° dicembre, “Qualcosa è cambiato” di J. L. Brooks. Per quanto riguarda la linea “Ascolto uomini” attivata dall’associazione, ecco i riferimenti telefonici: 392.2463806 (linea attiva il martedì e il venerdì dalle 9.00 alle 12.00).

di Alessandro Galano


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