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Vaccini over 80, scarseggiano le dosi per il servizio a domicilio: a Foggia e nei grandi centri partenza dopo Pasqua

Il servizio partito solo nei piccoli comuni

“Abbiamo a disposizione circa 1500-1600 dosi di vaccino rispetto a un programma che deve coprire 5mila ultraottantenni che hanno chiesto il servizio a domicilio e tutte le persone estremamente vulnerabili. Le ulteriori dosi di vaccino Pfizer non sono arrivate per cui dobbiamo fare una politica vaccinale che definirei di piccolo cabotaggio. Per ora il servizio a domicilio agli over 80 verrà svolto solo nei comuni piccoli della provincia di Foggia”.

SCARSITA’ DI DOSI. Il presidente dell’Ordine dei Medici di Foggia, Pierluigi De Paolis, non porta notizie positive per gli anziani che attendono di ricevere a casa la prima dose di vaccino Covid. L’incontro, tra Asl e Ordine dei Medici di Foggia, tenutosi mercoledì scorso 17 marzo, ha dovuto prendere atto della disponibilità a singhiozzo dei vaccini. I ritardi di Pfizer nella consegna, che hanno costretto anche l’Asl a spostare appuntamenti, ha ripercussioni sul calendario delle operazioni a domicilio a favore degli over 80. Il servizio doveva iniziare il 15 marzo, in un successivo momento propro il presidente dell’Ordine aveva annunciato la possibilità di concludere il tutto entro marzo. Ma con un numero di vaccini a disposizione così basso, non è possibile.

SOLO PICCOLI COMUNI. “Tra fine marzo e inizio aprile attendiamo il contingente più copioso di Pfizer e Moderna” rivela il medico. “Nel frattempo gli anziani dei 42 comuni più piccoli, zone disagiate anche per viabilità del nostro territorio, continueranno a ricevere il vaccino a domicilio attraverso i centri vaccinali mobili. I medici di famiglia ritireranno presso i centri le dosi per vaccinare a domicilio gli over 80. È già stata adottata questa modalità in diversi paesi come Peschici e Ischitella, Ascoli Satriano, Castelluccio dei Sauri, Pietramontecorvino. Proseguirà in questa maniera nei piccoli comuni.

DOPO PASQUA. Restano fuori, dunque, per ora il capoluogo Foggia e i centri di più grande dimensione come Cerignola, Manfredonia, San Severo, Lucera. “Nei grandi centri l’obiettivo è partire il 6 aprile. Questo periodo fino a Pasqua – prosegue De Paolis – servirà, invece, a stilare il fabbisogno della categoria estremamente vulnerabili. Su questo aspetto ultime vi è stata un’interlocuzione con la Regione Puglia a cui abbiamo spiegato, come Ordine dei medici, che non possiamo fornire elenchi nominativi in assenza di indicatori specifici. Siamo però disponibili a fornire quanto meno il numero complessivo dei pazienti”.

di Michele Gramazio


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