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Dai “Pronti a ricominciare” ai “No, grazie”: i ristoratori foggiani si spaccano sulla riapertura

Un “No, grazie” che sa di provocazione. Come sfondo, la fotografia ormai virale dell’area pedonale piena, presa dai ristoratori come simbolo della loro protesta. E un testo, che varie attività foggiane – da Artesian Grill a Peperone in città, da Piano B a Ciboò, solo per citarne alcuni a cui si stanno aggiungendo altri - hanno adottato per motivare la propria decisione. Da domani, 15 dicembre, Foggia torna zona gialla. E se in tanti erano pronti ad apparecchiare le tavole già nella giornata di oggi, non tutti sono disponibili a riaprire. Per scelta.

SOLO ASPORTO E DOMICILIO. "È con grande dispiacere – recita il ‘manifesto’ di protesta - che ci vediamo costretti a non riprendere la nostra attività con l’apertura al pubblico. I nostri sacrifici, le rinunce gli sforzi fatti fino ad oggi, per la tutela della salute di tutti, non possono essere stati vani. Nel rispetto di chi lotta e sta soffrendo noi diciamo NO. Non sono queste le condizioni per svolgere al meglio e in serenità il nostro lavoro. Ci rivedremo in tempi migliori. Continueremo a provare a tenerci in piedi con il servizio asporto e consegne a domicilio".

PRONTI ALLA RIAPERTURA. Una decisione che sembra stonare con la protesta dei ristoratori alla vigilia dell'Immacolata contro l'istituzione della zona arancione. E proprio a dimostrazione di questa 'spaccatura', sono numerosi anche i locali che stanno già prendendo prenotazioni per i pranzi a partire da domani, 15 dicembre. "Si riapre con la voglia di lavorare", annuncia ad esempio l'entusiasta titolare de "Il Cantiere". Occhi sui tavoli ma anche un orecchio a quanto si deciderà a Roma, dove il governo sembra intenzionato ad annunciare nuove restrizioni per il periodo natalizio.  L'obiettivo è evitare un altro "effetto Immacolata", con l'illusione della (ri)apertura e il successivo rischio di dover gettare (o donare, nel migliore dei casi) il cibo acquistato. La sintesi? Le parole del titolare dell'Osteria La Giara, che già oggi era convinto di aprire dopo il post (poi corretto) di Michele Emiliano: "Carissimi amici, se non ci sono altre pazzie... da domani dovremmo stare aperti". 

di Redazione 


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