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Atelier dell’Ausilio, la replica dell’Asl Foggia: “Motivi per interrompere il progetto non ce ne sono, ma…”

Tra rassicurazioni e incertezze, le parole di Leonardo Trivisano

Certificazioni adeguate ed evidenza pubblica: sono i due dubbi sollevati, al momento, dall’Asl di Foggia, così come sottolineato dal rappresentante dell’Azienda Sanitaria Locale, Leonardo Trivisano, nel corso della tavola rotonda di ieri mattina a Palazzo Dogana (LEGGI E GUARDA INTERVISTE). Al centro della questione c’è la continuazione dell’Atelier dell’Ausilio, progetto più che vincente terminato il 30 giugno 2016 e che, in due anni, ha convertito in lavoratori alcuni detenuti delle case circondariali di Cerignola e di Lucera, ponendoli al servizio delle persone disabili attraverso la riparazione e sanificazione degli ausili sanitari.

“LA BOZZA RICEVUTA DA ASL FOGGIA E’ CLASSICO BICCHIERE MEZZO PIENO”. Un tentennamento che, a differenza delle parigrado di altre zone d’Italia (la provincia di Alessandria, la Regione Calabria e la provincia di Taranto hanno già mostrato grande interesse nei confronti del progetto e sono pronte ad attuarlo), sta riguardando esclusivamente la Asl della provincia di Foggia, ossia la struttura pubblica che, di fatto, ha avuto anche il merito di aderire al progetto e di sostenerlo nel corso di questa fase sperimentale. Al momento, infatti, il direttore generale dell’azienda locale, Vito Piazzolla, assente alla conferenza di questa mattina, ha inviato una “bozza” al coordinatore Paolo Tanese che, intervistato, ha manifestato le proprie perplessità in merito (GUARDA): “La bozza ricevuta – ha detto – è solo un punto di partenza, alquanto simbolico dal punto di vista dei quantitativi e dei volumi”. Un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, insomma, come da definizione dello stesso Tanese, nonostante l’ottimismo dimostrato al termine del suo intervento anche nel corso della conferenza: “In questo caso vogliamo guardarlo mezzo pieno, sperando che non diventi però mezzo vuoto”.

L’INTERVENTO DI TRIVISANO, TRA DUBBI E RASSICURAZIONI. A dare le rassicurazioni istituzionali, questa mattina è toccato a Leonardo Trivisano il quale, incalzato sul futuro dell’Atelier in rapporto all’Azienda Sanitaria Locale di Foggia, ha voluto esprimere la disponibilità della struttura da lui rappresentata, spiegando le motivazioni e i dubbi che avrebbero portato l’Asl Foggia a ritardare la formalizzazione della continuazione del progetto. Nell’intervento in conferenza riportato in questo video, le parole del rappresentante dell’azienda pubblica: “Motivi per non continuare il progetto e per far risparmiare alla Asl delle risorse non ce ne sono – ha detto – ma le risorse vanno calibrate al meglio”. E ancora, minimizzando sul ritardo della formalizzazione del protocollo: “Quella dell’8 giugno inviata dalla Asl era solo una ‘bozza’, che abbiamo cercato di rimodulare secondo questi principi fondanti: ritiro degli ausili lavorati da Innova, riconsegna all’Asl e affidamento agli utenti, ma dobbiamo vedere nel dettaglio alcune cose ciascuno secondo la propria competenza”.

di Alessandro Galano


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