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Foggia, “L’Atelier dell’ausilio” si farà: detenuti al servizio dei disabili

L'Asl ha firmato l'accordo: “Superate criticità”

Dopo la presentazione del progetto lo scorso 12 luglio nella sede di Palazzo Dogana (ARTICOLO E INTERVISTE VIDEO) e dopo le incerte dichiarazioni del rappresentante dell’Azienda Sanitaria Locale, Leonardo Trivisano (VIDEO), non tutti avrebbero scommesso su un esito positivo. Al centro della questione: il prolungamento di un progetto sperimentale conclusosi a giugno scorso che, per una volta, ha posto Foggia e la sua provincia, sul piano dell’assistenza sanitaria e dell’inclusione sociale, ai vertici nazionali, quale esempio virtuoso da seguire. Progetto che, dopo gli iniziali tentennamenti da parte dell’Asl Foggia, ha finalmente trovato formale prosecuzione, con la firma della nuova convenzione tra l’Azienda Sanitaria Locale e Innova (Innovazione sociale per l’inclusione Attiva), ossia l’ente capofila dell’iniziativa. L’accordo è stato siglato lo scorso venerdì 29 luglio: 6 mesi iniziali, con possibilità di proroga per altri 6 mesi.

UNA GRANDE OPERAZIONE DI CIVILTA’. “Tutte le criticità sono state superate. La ASL Foggia ha sottoscritto la convenzione che darà seguito al progetto Atelier dell’ausilio”. Queste, pertanto, le parole del Direttore Generale della Azienda Sanitaria Locale di Capitanata, Vito Piazzolla, firmatario di un accordo che, di fatto, crea una inclusione socio-lavorativa di persone in esecuzione penale producendo, elemento non da poco, un importante risparmio per il Sistema Sanitario Regionale, con una riduzione della spesa pubblica che si attesta intorno al 70%. I detenuti degli istituti di Lucera e Cerignola, in sintesi, così come fatto nella fase di sperimentazione partita nel 2013 e conclusasi lo scorso 30 giugno, continueranno a lavorare per i disabili di Foggia e provincia, evitando l’acquisto degli ausili nuovi da parte dell’Azienda Locale e provvedendo all’assistenza, riparazione e riutilizzo degli ausili protesici destinati ad utenti non autosufficienti. “Si tratta di una operazione di civiltà per tre ordini di motivi – ha continuato nella sua nota Piazzolla, non senza convinzione – è una forma di rispetto delle risorse pubbliche, uno strumento per dare nuova vita agli ausili protesici che, altrimenti, andrebbero dismessi, ed è una occasione di lavoro e di inclusione sociale, per persone con problematiche giudiziarie”.

TRE DETENUTI DI LUCERA E QUATTRO IN ESECUZIONE ESTERNA. Una “best practice” dunque, come sottolineato da ambo le parti, in grado di mettere insieme Regione, ASL Foggia, Casa Circondariale di Lucera, Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Foggia ed altri soggetti pubblici e privati, di fatto “riaprendo” le due officine nate in seno al progetto “Atelier dell’ausilio”: la prima presso la Casa Circondariale di Lucera, la seconda nella Zona Industriale di Cerignola. Dopo una fase di formazione teorica e pratica, infatti, sono stati assunti – e regolarmente pagati – come operai, tre detenuti della Casa Circondariale di Lucera e quattro persone in esecuzione penale esterna. Un processo produttivo che assicura alla ASL Foggia il ritiro degli ausili dismessi sia presso le sedi dei Distretti Sociosanitari sia presso le abitazioni degli utenti, lo smaltimento dei materiali di scarto, la separazione degli ausili, la manutenzione, il ricondizionamento, la rigenerazione e la sanificazione degli ausili ritirati, senza contare il servizio di magazzino e di consegna ai nuovi utenti Asl.

IL MODELLO FOGGIANO ANCHE NELLE ALTRE SEDI PUGLIESI. “Il gruppo dirigente, i soci ed i lavoratori di Innova – ha dichiarato il Presidente della società consortile, Michele Bellosguardo – ringraziano tutti i livelli istituzionali regionali e locali e le singole personalità che hanno sostenuto lungo tutto il percorso una sperimentazione che al suo inizio non garantiva un esito positivo. L’obiettivo della sostenibilità è stato conseguito grazie al loro sostegno che, siamo sicuri, non mancherà nel consolidamento ed implementazione del servizio innovativo in altri contesti territoriali, pugliesi e non". Non a caso, va aggiunto, dopo aver definito i dettagli in ambito locale, lnnova incontrerà anche i rappresentanti istituzionali delle altre sedi pugliesi, con il fine di esportate il “modello Foggia” anche presso le altre realtà della regione. E, in futuro, anche fuori dal territorio pugliese, come nelle parole del rappresentante della Escoop Paolo Tanese, nel corso dell’intervista dello scorso 12 luglio (GUARDA).

di Redazione 


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