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Confermato il maxisequestro nei confronti di Massimo Curci: confiscati oltre 14 milioni di euro

La decisione del Tribunale del Riesame di Bari

Il Tribunale del Riesame di Bari ha confermato il maxisequestro d’urgenza di beni mobili e immobili per un valore di oltre 14 milioni di euro, eseguito lo scorso mese di luglio dalle Fiamme Gialle foggiane nei confronti di un noto professionista di Carapelle, Massimo Curci e di cinque suoi prestanome. Il provvedimento si è reso necessario poiché i Finanzieri del Gruppo di Foggia, nel corso di un’autonoma attività d’indagine, hanno accertato che il commercialista, già sottoposto agli arresti domiciliari per il reato di autoriciclaggio, stava ponendo in essere varie operazioni dirette a dissimulare il proprio patrimonio, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali.

LA VICENDA. Nel dettaglio - ricostruisce la Guardia di Finanza - veniva accertato come Massimo Curci., nonostante lo stato di detenzione, aveva dato mandato ai propri prestanome di smobilizzare numerose polizze assicurative, per un valore di alcuni milioni di euro, da reimpiegare per l’emissione di vaglia circolari a beneficio di propri familiari. Tale circostanza ha poi indotto gli investigatori a effettuare, su delega della Procura della Repubblica di Foggia, ulteriori e approfonditi accertamenti patrimoniali, che hanno consentito di verificare che il patrimonio riconducibile al professionista nonché ai suoi familiari, quantificato in oltre 14,7 milioni di euro, risultava essere il frutto e il reimpiego dei proventi - ribadiscono dalla Finanza - di una colossale evasione fiscale posta in essere attraverso numerose società cooperative operanti nel settore dell’autotrasporto, in parte create solo sulla carta, attraverso le quali, anche con l’ausilio di “teste di legno”, non solo ometteva i versamenti di tributi dovuti ma creava e otteneva il rimborso di indebiti crediti d’imposta nei confronti dell’Erario. E' stata inoltre accertata - proseguono dalla Finanza - la totale sproporzione tra i beni accumulati e i redditi dichiarati, questi ultimi di importi tali da non essere sufficienti neppure a soddisfare le primarie necessità.

IL SEQUESTRO. Al termine delle indagini, la Procura della Repubblica di Foggia, considerata la rapidità con cui l’interessato stava trasferendo fraudolentemente il proprio patrimonio ad altri soggetti di fiducia, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo di urgenza, finalizzato alla confisca di 7 autoveicoli e 3 motoveicoli, per un valore complessivo di quasi 200.000 euro, 11 polizze assicurative, per un valore totale di oltre 11 milioni di euro, 45 vaglia circolari per un valore totale superiore a 1,3 milioni di euro e 15 beni immobili tra appartamenti, locali commerciali e box auto, per un valore totale di oltre 2,1 milioni di euro.

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di Redazione 


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