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  • Pubblicata il: 23/03/2021 14:57:04

L’allegria di Landella e la “ventura” del Comune di Foggia: fortuna? Destino, piuttosto

“Visto che questa è un’amministrazione che sin dall’inizio è stata un’avventura, non ci poteva essere miglior nome, come presidente, che Lucio Ventura!”.

“PRESENTE DAL 1999”. È allegro, Landella. Sorridente. In forma. Sin dalle prime battute della riunione d’assise andata in scena – online – questa mattina, martedì 23 marzo. A cominciare dall’appello quando, alla chiamata del presidente reggente, ha risposto con una battuta: “Presente dal 1999”. Contento, dunque, di prendere parte a un consiglio comunale con appena il numero legale dei presenti, vista la diserzione annunciata dell’opposizione: 17, un numero che, per superstizione, poco ha a che fare con la sorte avventurosa auspicata dal Sindaco alla nuova Presidenza del Consiglio.

AUTO BRUCIATA E “PARAGRAFO DEDICATO”. Nelle stesse ore, intanto, il consigliere Giulio Scapato, che aveva preso la reggenza della Presidenza del Consiglio nelle ultime riunioni, diffondeva la notizia di quanto accadutogli tra domenica e lunedì: automobile bruciata, sotto casa, con ogni probabilità “per motivi politici” – come da sua dichiarazione. E sempre nelle medesime ore, dopo l’affondo di Repubblica del giorno prima, è Il Fatto Quotidiano a fare una nuova ricognizione dei contenuti giunti in possesso della Commissione che, di qui a poco, dovrà decidere se sciogliere o meno per mafia il Comune di Foggia. In quest’ultima “finestra sul mondo” risuona proprio il nome di Landella in seno a “un paragrafo dedicato” in cui ritornano in auge vecchie nomenklature della malavita locale: quei Piserchia dediti allo spaccio e che, secondo gli investigatori, in occasione delle Regionali 2010 furono “tra i suoi più fattivi sostenitori”.

IL FATTO QUOTIDIANO. Familismi, insomma, a voler essere in tema con questi sette anni di governo. Come quelli su cui insiste Il Fatto – sempre attingendo dalla relazione degli investigatori – quando parla di Claudio Di Donna, cugino della moglie del Sindaco e “coinvolto nel 2009 in un’inchiesta per associazione mafiosa”. Senza dimenticare suo figlio, “denunciato per truffa aggravata in concorso con Francesca Bruno, compagna di Antonio Tizzano, figlio di Francesco Tizzano definito esponente di rilievo della batteria Moretti-Pellegrino”. E finendo con una carrellata sugli arresti recenti di Longo e compagni (non gradirà questa definizione), in cui è riportata quell’intercettazione di Apicella ormai tristemente nota: “Qui c’è la quota per Landella”.

LA BUONA VENTURA DI LANDELLA E SOCI. Una serenità a prescindere, si potrebbe dire, quella del Sindaco. A oltranza e malgrado tutto. In questo coerente con l’ammissione di felicità manifestata in occasione della notizia dell’insediamento dell’ormai famosa Commissione – una felicità tutta sua, strambo contraltare rispetto al clima di sconfitta nera che si respira in città ormai da mesi. Un buonumore che si manifesta anche in occasione dell’elezione a Presidente del “saggio Ventura”, come lo soprannomina nel momento ufficiale del voto, salvo poi rincarare la dose durante gli auguri finali con tanto di rima baciata. In quest’ultima scena, è il neoeletto Presidente che gli fa da spalla: “Ricordo che ‘ventura’ significa anche fortuna”. Vero a metà, giacché “ventura” deriva dal latino “venturus”: un aggettivo verbale, di fatto, participio futuro di qualcosa che deve ancora avvenire e che dunque, più precisamente, non è riferito alla fortuna. Piuttosto alla sorte, al destino: quello che attende al varco questa amministrazione. E chissà se col sorriso, o senza.

di Alessandro Galano