A Foggia si amano troppo: guardare (e sentire) per credere
Dai “mi perdoni” sui muri ai “madonnari” dell’ultima ora fino al “canta Napoli” sotto casa
L’amore non è bello se non è “litigarello”, diceva qualcuno. Ma è ancora più bello se lo sanno tutti: dagli “amici” di facebook ai vicini di casa e di quartiere, compresi gli sconosciuti che si affacciano alla finestra perché richiamati dalla serenata di turno. Succede a Foggia, città di innamorati.
SERENATA NAPOLETANA SOTTO CASA DI LEI. Bastano un paio di foto e, soprattutto, qualche video: due, per la precisione, inerenti lo stesso innamoramento, per comprovare l’esuberanza dei cittadini del capoluogo dauno, ormai sempre più votati alla “piazzata” d’amore – in senso buono, non di quelle in cui volano piatti e borsoni dalle finestre. A Foggia si amano in mezzo alla strada, tanto da riportare in auge la cara vecchia serenata, com’è accaduto in una traversa di Corso Giannone lo scorso fine settimana quando lo sposo promesso ha voluto manifestare tutto il proprio ardore alla propria amata, sfoderando una “session live” sotto casa della fortunata. Amici e parenti in circolo, impianto sonoro a volume spiegato, microfono e basi “a palla” e vai con la musica, rigorosamente napoletana, intonata ora dallo sposo ora da qualche cantante occasionale, “special guest” chiamata a dare manforte alla promessa. Intorno, tutto un pullulare di occhi curiosi, tra vicini amici e inquilini allibiti, molti dei quali – come il lettore di Foggia Città Aperta che ha voluto omaggiarci dei due video – armati di smartphone, “perché una cosa del genere va ripresa”.
QUANDO I FOGGIANI SOFFRONO, SCRIVONO. Quando poi non si canta, si scrive. Sui muri e sull’asfalto, perlopiù, meglio ancora se davanti all’abitazione dell’innamorato di turno (ma questa è un’usanza che non riguarda solo i cittadini foggiani, ovviamente). Gabry e Fernando, probabilmente gli stessi del video in questione, ci tengono a sottolineare la loro unione con tanto di data e di cuore infilzato, tutto su via Pepe, con gessetto rosso su asfalto scuro. Ma la tecnica dei madonnari senz’arte – ma con tanta parte – riguarda soprattutto quei cittadini immalinconiti dal cosiddetto “amore che vai” – Faber ci perdoni. Fedeli alla tradizione letteraria dell’epistola sofferta infatti, anche i Werther foggiani prediligono la scrittura quando soffrono: le doglianze di cuore prendono le sembianze degli sms per contenuto e sintassi ma, come sottolinea una lettrice, hanno forme ben più vistose e (in)urbane: “Puoi andare dappertutto ma non ti allontanare da quello che hai dentro” scrive qualcuno in pieno centro.
E SE L’AMORE MANCA, LA PAZZIA E’ PROSSIMA. Sotto poi, in risposta al suddetto messaggio, un altro paio di scritte evidentemente successive alla prima missiva si contendono la palma della pazzia (si sa: la follia riempie il vuoto lasciato dall’amore, Orlando insegna), tanto da spingere la lettrice di Foggia Città Aperta ad inviarci foto e rimostranza (legittima, per non dire “di cuore”): “Ma non bastava un sms? Perché non li costringono a ripulire?”. Un interrogativo, quest’ultimo, che non vuole di certo scalfire i sentimenti di nessuno ma che non è del tutto fuori luogo. Insomma, se l’obiettivo è la popolarità e la condivisione, tra serenate napoletane in piazza e struggimenti di bitume, perché non rispolverare il caro, vecchio Facebook?.
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