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Alloggi in Via Einaudi, arriva la “toppa” del Comune: guaine sostituite, ma piove ancora

Quindici famiglie, venti bambini, diversi disabili gravi

Una soluzione che non è una soluzione ma che, almeno per alcuni alloggi, ha alleviato il disagio di vivere con l’acqua piovana in casa. Senza contare infiltrazioni, umidità, topi e mancanza di sicurezza. Ciò che serve però, più che una toppa, è un tetto nuovo.

FAMIGLIE “PARCHEGGIATE” E IN ATTESA DI UN TETTO. È la situazione vissuta dalle quindici famiglie alloggiate in Via Einaudi, periferia di Foggia, assegnatarie di edilizia popolare e da anni “parcheggiate” dal Comune in uno stabile in cui, tra i vari problemi, ci piove dentro. Nel corso degli anni – Foggia Città Aperta se ne occupò già nel 2014, LEGGI – alcuni residenti hanno ottenuto alloggi nuovi e dignitosi, mentre altri li stanno ancora aspettando, e non è dato loro sapere nulla in merito. Altri ancora, invece, a conferma di un’emergenza abitativa che nessuna amministrazione comunale è mai riuscita a gestire, sono subentrati, occupando gli spazi lasciati dai primi. Di rifare il tetto però, neanche a parlarne.

“AFFRONTARE L’INVERNO IN QUESTO MODO”. “Dopo le nostre segnalazioni (LEGGI) sono venuti gli operai del Comune – ha spiegato una residente di Via Einaudi, esasperata – ma non hanno potuto fare altro che sostituire le guaine. È bastata la pioggia di queste ultime ore e abbiamo dovuto tirare nuovamente fuori i secchi per raccogliere l’acqua: la situazione è migliorata di poco, qua serve un tetto nuovo”. In merito a ciò, dal Comune hanno fatto sapere che prima di marzo o aprile, se va bene, non se ne parla. “Dobbiamo affrontare l’inverno in questo modo, continuando a pagare le utenze come abbiamo sempre fatto, vivendo con l’acqua in casa”.

OGNI SPESA A CARICO DEI RESIDENTI. Nel corso degli anni, infatti, chi ha preso possesso degli appartamentini ricavati di Via Einaudi si è sempre dovuto sobbarcare ogni tipo di spesa, dall’illuminazione domestica a quella dei corridoi del palazzo, passando per intonacature e attivazioni varie. “In alcune case qui mancava persino la caldaia, il cavo per l’antenna, tutto – spiega la residente – e chi è entrato ha dovuto fare tutto di tasca propria. Anche il tetto, in realtà, possiamo rifarlo con i nostri soldi, ma gli alloggi sono comunali e se poi ci mandano via?”.

PIOGGIA, TOPI E INSICUREZZA. Il problema delle copiose infiltrazioni è solo quello più evidente, in realtà. Nello stabile, infatti, abitato da una ventina di bambini e da diversi disabili gravi, c’è sempre il problema dei topi – denunciato già anni fa – e non ultimo quello della totale mancanza di sicurezza: “Non c’è un portone d’ingresso, chiunque può entrare e uscire da qui e qualche volta abbiamo trovato persone sconosciute che dormivano in giro… Viviamo anche con questa paura”.

di Alessandro Galano


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