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“Appetricchio”, luogo magico sospeso nel tempo: Fabienne Agliardi a Leggo Quindi Sono

Terza finalista del concorso-progetto

“Un libro lieto e prezioso che protegge la realtà dei paesi e dei suoi ultimi abitanti animandola con una lingua sorprendente”. Parola di “paesologo”, e che peasologo: Franco Arminio definisce così “Appetricchio” (Fazi, 2023), il romanzo di Fabienne Agliardi, selezionato al Premio Strega 2024 e considerato uno dei lavori più interessanti di questa stagione narrativa.

IL TOUR FOGGIANO. Nella definizione dell’ormai notissimo poeta di Bisaccia c’è l’anima di un libro che racconta, a suo modo, un ritorno alle origini intese come luogo magico e ideale. Giovedì 11 aprile alle ore 18 presso la Pinacoteca Il 900 di Foggia, in via Marchese De Rosa, avrà luogo il terzo e ultimo incontro di questa edizione 2024 di Leggo Quindi Sono-Le giovani parole: Fabienne Agliardi, terza finalista, presenta il suo romanzo, conversando – come accaduto nei due precedenti incontri – con gli studenti del B. Pascal di Foggia, chiamati direttamente a condurre la serata. Ma non è tutto, perché la scrittrice e giornalista lo stesso giorno, alle ore 16, sarà anche al Liceo C. Poerio che, dopo qualche anno di assenza, rientra nuovamente nella rosa di scuole coinvolte in questo progetto-concorso che coinvolge circa 500 alunni di Capitanata. L’indomani poi, venerdì 12 aprile, il tour si chiude con un altro doppio appuntamento: alle ore 8.30 al Notarangelo-Rosati di Foggia e alle ore 11 al P. Giannone di San Marco in Lamis (con una delegazione di studenti del Giordani di Monte Sant’Angelo).

FARE PACE CON NOI STESSI. Situato sul fianco di una montagna, non lontano dal mare, separato dal resto della vallata da un ponte malfermo che gli abitanti non attraversano mai, Appetricchio è il posto dove tornare per far pace con noi stessi e capire chi siamo. È qui che è nata Rosa, la madre di Mapi e Lupo, gemelli di Brescia che ad Appetricchio hanno trascorso tutte le vacanze della loro infanzia. In paese vivono personaggi stravaganti: la maggior parte di loro si chiama Rocco, in onore del santo patrono, nessuno ha un cognome e ognuno parla un dialetto che sembra una lingua straniera, strana e imprevedibile.

PAESE SOSPESO. Andando in auto verso Appetricchio, i protagonisti ricordano con nostalgia le avventure semplici e i rapporti genuini vissuti in quel posto che è sempre rimasto nei loro cuori, fino a svelare, con un inaspettato colpo di scena, il motivo che li ha tenuti lontani per un periodo così lungo della loro esistenza. Un romanzo unico e originalissimo, dall’atmosfera avvolgente e piena di rimandi, capace di creare un sentimento nostalgico di forte immedesimazione con la descrizione del paese sospeso nel tempo che qui assume una valenza quasi universale.

L’AUTRICE. Fabienne Agliardi ha frequentato i corsi di Scrittura creativa di Raul Montanari e nel 2018 la Scuola Belleville. Nel 2020 ha esordito con Buona la prima (Morellini Editore), che ha avuto ottimi riscontri di critica e di pubblico. Giornalista, laureata in Lingue con una tesi sulle parodie, ha collaborato per dieci anni con Mondadori ed è tra gli autori satirici di «Prugna». Dopo due lustri alla Bocconi ha spezzato le catene: ora è consulente in comunicazione e relazioni esterne e si dedica alla scrittura. Vive a Milano, ma quando può si rifugia in Valle d’Aosta.

di Redazione 


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