Concita De Gregorio ospite di Questioni Meridionali: tre generazioni, una storia intima e potente
Anteprima regionale, incontro targato Ubik e Spazio Baol
“Un farmaco è veleno o salvezza. Ogni cura lo è. Anche l’amore: può soffocare, condannare o liberare. La giusta misura. Il calibro. Le dosi. Quanto di quanto somministrare. Quando. È tutto qui”. Tre generazioni, tre epoche della storia e tre stagioni della vita che si intrecciano nelle voci di Marilù, Angela e Adè: subito così vere, così vulnerabili e vive da risuonare immediatamente intime.
L’EVENTO. È il nuovo libro di Concita De Gregorio che, mercoledì 18 giugno, alle ore 18.30, torna a Foggia, super ospite di Questioni Meridionali, il festival ideato da Spazio Baol, per un incontro organizzato insieme con la libreria Ubik, in collaborazione con la Fondazione Apulia Felix e con il Comune di Foggia. Una delle firme più autorevoli del giornalismo, tra le voci più amate della cultura italiana, ritrova il palcoscenico dell’Auditorium Santa Chiara, in piazza Santa Chiara, cuore della città. Dopo una vita passata a raccontare i fatti del mondo, con il suo nuovissimo libro dal titolo “Di madre in figlia” (Feltrinelli, 2025) Concita De Gregorio racconta sé stessa: una storia intima, potente, necessaria. A conversare con la scrittrice, il giornalista Felice Sblendorio. L’evento, in anteprima regionale, è a ingresso libero.
TRE GENERAZIONI. Ciò che ti isola ti salva, è la vita che ti mette in pericolo... Marilù abita in cima a un’isola: sotto c’è il villaggio, in mezzo il bosco e infine la radura con la sua casa, dove nemmeno i frequenti incendi estivi possono raggiungerla. È una donna che affascina ma un po’ spaventa, perché porta con sé il fatto di essere stata molto libera negli anni più liberi del secolo scorso, gli psichedelici Settanta. Fin troppo, pensa sua figlia Angela, che sente di averne ricevuto soltanto trascuratezza. Ora Angela si trova costretta a malincuore ad affidarle per tre mesi la figlia Adelaide – che si fa chiamare Adè –, adolescente tanto attiva in Rete quanto insicura nel mondo e nel proprio corpo. In questa lunga estate nonna e nipote si ritrovano insieme dopo dieci anni, si conoscono e si riconoscono, mentre la madre irrompe con telefonate ansiose sul fisso di casa perché, come primo gesto, Marilù ha requisito il cellulare alla ragazza.
IL CONFINE TRA AMARE E LASCIAR ANDARE. Per Adè la vacanza non potrebbe cominciare peggio, invece a poco a poco diventa un’avventura. C’è un segreto di cui la nonna non vuole parlare, qualcosa che riguarda la sua storia familiare, la linea femminile che la precede – sua madre, farmacista in un paesino del Sud, e la madre di sua madre, una guaritrice che è finita a vivere in un convento. Un’antica colpa in questa storia senza colpevoli. Sul delicato confine fra amare, proteggere e lasciare andare, fra prendersi cura e avvelenare, le tre, di madre in figlia, provano a capirsi. Ciascuna ha agito con le migliori intenzioni, anche se a volte il rancore, il dolore, l’amore accecano.
L’OSPITE. Concita De Gregorio è giornalista e scrittrice, firma storica del quotidiano “la Repubblica”, ha lavorato per “Clarín”, per “El País”, ha diretto “l’Unità” dal 2008 al 2011. Ha ideato e condotto programmi per la radio e la tv tra i quali Cactus, Fuoriroma, Pane quotidiano. Si è occupata di cronaca politica per più di trent’anni. I suoi articoli sul processo Andreotti e sul G8 di Genova sono stati inclusi in Giornalismo italiano 1860-2001 (Meridiani Mondadori, 2009). Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Non lavate questo sangue. I giorni di Genova (2001), Una madre lo sa. Tutte le ombre dell’amore perfetto (2006), Malamore. Esercizi di resistenza al dolore (2008), Così è la vita. Imparare a dirsi addio (2011), Un giorno sull'isola. In viaggio con Lorenzo (2014), Mi sa che fuori è primavera (2015), Cosa pensano le ragazze (2016), Nella Notte (2019), In tempo di guerra (2019), Lettera a una ragazza del futuro (2021, con le illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio), Un’ultima cosa (2022, da cui è stato tratto lo spettacolo teatrale con musica dal vivo di Erica Mou e la regia di Teresa Ludovico) e In mezzo a un milione di rane e farfalle. Dove vanno le cose perdute (2024, con l’illustratrice Beatrice Alemagna).
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