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Consiglio Comunale nuovo? Sì, anzi no: 9 sono i “reduci”, 3 I “volti noti”

Chi resiste dalla precedente consiliatura, e chi torna

Di Trentadue consiglieri comunali appena eletti, ben nove già facevano parte della precedente consiliatura, quella a firma Landella e soci. Altri tre, inoltre, sono volti “già noti” agli elettori, tra assessorati ed elezioni del 2014.

I “SALVATI” DI FORZA ITALIA. Resiste Raffaele Di Mauro, ovviamente, antagonista dell’ultima tornata a sindaco che l’ha visto perdere (e tanto) contro la neoeletta Episcopo e, dunque, primo consigliere eletto con i suoi 17.268 voti. Con lui, tra gli scranni targati Forza Italia, altri due superstiti della precedente maggioranza sciolta per mafia: Luigi Fusco e Pasquale Rignanese (quest’ultimo presente nei carteggi “Landellopoli” ma prosciolto dalla procura).

L’OMBRA DI BRUNO LONGO. Concetta Soragnese, eletta per Fratelli d’Italia, completa il quadro dei “reduci” tra i banchi delle destre all’opposizione. Con lei, nello stesso partito, non un consigliere ma un ex assessore di quella giunta che fu: Claudio Amorese, a lungo indicato come espressione degli interessi dell’arrestato Bruno Longo, suo suocero (lui sì, presente nella precedente consiliatura). Anzi, fu “silurato” proprio da Landella (in favore di Ruscillo), prima delle inchieste che travolsero Longo.

PARTITO DEMOCRATICO. Poco restyling anche tra i banchi PD, a dire il vero: la dirigente regionale Lia Azzarone era all’opposizione nella scorsa consiliatura ed è, da circa un decennio, uno dei nomi ricorrenti quando si vota da queste parti. Stesso dicasi per Michele Francesco De Vito e Pasquale Dell’Aquila che, nella precedente tornata, quanto a numeri seguirono la stessa Azzarone (allora segretaria cittadina): rispettivamente secondo e terzo eletto.

ULTIMI REDUCI E “VOLTI NOTI”. Completano il quadro dei reduci Giovanni Quarato per il Movimento 5Stelle e l’ultimo dei votati tra i candidati sindaco, Antonio De Sabato, entrambi all’opposizione nella scorsa consiliatura. Ma se il primo partecipò attivamente, peraltro accettando da Landella – non senza critiche – la presidenza della Commissione Urbanistica, il secondo si ritrovò tra gli scranni comunali in ultimissima battuta, sostituendo in qualità di primo escluso il “partente” Leo Di Gioia. Discorso a parte, infine, per Giuseppe Mainiero (anche lui candidato sindaco) e Pasquale Cataneo: “trombati” illustri dell’elezione 2019 ma eletti nel 2014 e dunque, malgrado il “salto”, ascrivibili anche loro al novero dei reduci. O, quanto meno, dei “volti noti” della politica foggiana.

di Alessandro Galano


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