La Filiera della Cultura di Foggia scende in piazza contro il Comune: “15 mesi di stop, ora basta!”
“A pagare le spese di 15 mesi di fermo imposto al comparto sono state e sono tuttora le piccole realtà, che lavoravano in silenzio dietro le quinte senza salire necessariamente su un palco, senza esibirsi, ma comunque fondamentali. Quindi non i grossi eventi o gli artisti, ma tutta la filiera ha accusato un colpo mortale”.
MANIFESTAZIONE. Torna a farsi sentire la Filiera della Cultura di Foggia, forte dei tantissimi firmatari che ne sostengono le istanze e che, proprio dal capoluogo dauno, ha dato l’abbrivio a una serie di manifestazioni e di interpellanze civiche e governative che si sono diffuse in tutta Italia. Stavolta però, fanno sapere, è arrivato il momento di manifestare fisicamente, in piazza: “gli operatori della filiera culturale, i fruitori di cultura e tutti i cittadini – si legge nel comunicato – sono invitati martedì 18 maggio 2021 in Via Gramsci 17 (di fronte alla sede del Comune di Foggia), alle ore 10:30, per far sentire tutti insieme la nostra voce”.
L’ITER. “Il 18 maggio 2020, un anno fa – è quanto viene riepilogato nel comunicato – su invito della Commissione Bilancio del Comune di Foggia e in pieno lockdown, presentammo un’istanza che chiedeva l’attuazione di aiuti integrativi rimodulando i fondi già a bilancio per le attività legate alla produzione culturale, spettacolo e attività connesse, senza escludere gli aiuti indiretti, come ad esempio il taglio di IMU e TARI. Gli aiuti presupponevano un censimento di tutti gli operatori indipendentemente dalla loro configurazione fiscale e poi un tavolo tecnico permanente della cultura e dello spettacolo”. Com’è tristemente noto, dal Comune di Foggia non è mai arrivata alcuna convocazione o risposta.
SCENDERE IN PIAZZA. Il 14 aprile 2021 poi, è arrivato il nuovo “Documento dalla Filiera Culturale di Foggia – La Filiera Culturale deve sopravvivere al Covid, ad ogni costo” che ha analizzato tutte le problematiche irrisolte e che è diventato un documento di rilevanza nazionale, entrando fra i lavori parlamentari dello Stato Italiano. “In conclusione – si legge ancora – mentre il 18 maggio 2020 chiedevamo un atto di coerenza per non far svanire il patrimonio artistico cittadino, a maggio 2021 siamo costretti a scendere in piazza per chiedere a gran voce ciò che stiamo aspettando da troppo tempo”.
LE RICHIESTE INEVASE. Nello specifico: un Censimento Capillare di tutte le attività operanti nel settore; l’istituzione di un Tavolo Permanente del Settore Cultura e Spettacolo; studiare insieme le Soluzioni attuabili per sostenere economicamente in modo diretto o indiretto tutte le realtà operanti nella cultura, nell’intrattenimento e nello spettacolo, incluse le attività accessorie, che hanno sofferto un danno economico dimostrabile a causa del fermo del comparto iniziato a marzo 2020 e tuttora in atto in quasi tutto il pianeta.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.