"Non voglio essere il prossimo Francesco Traiano": a un anno dalla sua morte, Foggia in piazza per il tabaccaio ucciso
A distanza di un anno dalla morte di Francesco Paolo Traiano, ucciso durante una rapina al suo
tabacchino, la città deve continuare a ricordare quel tragico evento e a indignarsi, sottolineare che
non ha mai girato la testa dall’altra parte e non ha intenzione di farlo.
Per questo, il 9 ottobre si terrà in Piazza Cesare Battisti (ore 19) una manifestazione in suo ricordo, alla quale l’intera cittadinanza è invitata (Leggi: "Spero che mio zio non riceva coltellate dallo Stato", un anno dalla rapina in cui morì Francesco Traiano)
IL RICORDO DEL NIPOTE. “Sarà una manifestazione - spiega il nipote di Francesco, Alfredo Traiano - per
ricordare un commerciante ingiustamente ucciso a seguito di una rapina. Una vera e propria
esecuzione per affermare il proprio potere, fenomeni sempre più noti in questa città. Il silenzio di
tutti noi da sempre più spazio alla criminalità, insieme tutti dobbiamo far capire che la Foggia per
bene c’è e si sente Francesco, perché è davvero ingiusto essere uccisi mentre si fa il proprio
lavoro. L’unione fa la forza, allora iniziamo a manifestare assieme, non più solo attraverso social,
ma mettendoci la faccia. Anche in silenzio. Ma insieme. E’ arrivato il momento - ribadisce - che oltre alla mia
voce ho bisogno della vostra per aiutarmi a dare la vera giustizia, quella esemplare, quella che
meritano, perché mio zio non meritava di essere ucciso solo perché lavorava. 'Non voglio essere il
prossimo Francesco Traiano', questa è la frase che ci deve spingere a scendere in quella piazza,
perché tutti non lo vorremmo. E allora facciamo risuonare dentro di noi questa frase e agiamo. Per
Francesco, e per noi, perché tutti siamo parte di questa rapina chi complice e chi vittima”.
I GIOVANI. Tra gli organizzatori dell'evento spiccano i ragazzi di Ottavia Foggia. “Noi - evidenziano - dobbiamo dare un segnale netto alla città e all’opinione pubblica tutta. Se da una parte c’è
una generazione giovane che pratica la violenza come forma di realizzazione, che prova ad
infestare i luoghi pubblici con la rabbia e la sopraffazione, che uccide un giovane lavoratore,
dall’altra parte ci sono ragazzi e ragazze che la mattina si svegliano per andare a scuola, per andare
a lavorare, nonostante siano spesso sfruttati e malpagati; noi vogliamo rappresentare questi
ragazzi, vogliamo farlo senza ambiguità e in questa manifestazione vogliamo chiedere a gran voce
giustizia per Francesco.
Detto questo, il fatto che la stragrande parte dei reati a Foggia sia commessa da giovani sotto i
trent’anni non può continuare a passare come un fenomeno inosservato. Abbiamo scritto tanto
sul tema, abbiamo provato a confrontarci con le istituzioni trovando spesso la porta chiusa.
Bisogna intervenire subito, lanciamo un messaggio chiaro: mai più storie come quella di
Francesco".
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