La "mazzetta" nella busta dei biscotti, assolto Gerardo Biancofiore: nessuna istigazione alla corruzione
Per la tentata consegna di 20mila euro, l'imprenditore Bonassisa ha patteggiato la condanna
L'imprenditore Gerardo Biancofiore è stato assolto “per non aver commesso il fatto” dall'accusa di istigazione alla corruzione nel processo riguardante la nota vicenda della tentata consegna di una mazzetta da 20mila euro all'ex sindaco di Cerignola Franco Metta.
IL PROCESSO. La sentenza di primo grado è stata pronunciata nella giornata di ieri dal tribunale di Foggia dinanzi al giudice Mario Talani e scagiona Gerardo Biancofiore ritenuto coinvolto nel tentativo di consegna di una tangente di 20mila euro al primo cittadino ofantino da parte dell'imprenditore Rocco Bonassisa. La vicenda risale all'ottobre 2016 e portò agli arresti domiciliari Biancofiore e Bonassisa. I due avevano presentato un progetto congiunto per la realizzazione e la successiva gestione del sesto lotto della discarica Forcone-Cafiero. Bonassisa ha patteggiato una condanna a 1 anno, 8 mesi e 26 giorni. Nei giorni precedenti e successivi aveva scambiato sms con Biancofiore e lo aveva chiamato in causa. Cinque anni di istruttoria dibattimentale hanno tuttavia escluso l'ipotesi di un suo coinvolgimento, ritenendo assolutamente inattendibili, strumentali e prive di riscontri le accuse mosse da Rocco Bonassisa.
I RINGRAZIAMENTI.Gerardo Biancofiore, all'epoca dei fatti presidente Ance Foggia e attualmente presidente di Ance Puglia, ringrazia i suoi difensori, gli avvocati Raul Pellegrini e Tullio Padovani, “per l’impegno e la passione che hanno profuso per dimostrare la sua innocenza” ed esprime “la più grande soddisfazione per il risultato ottenuto” vedendo “riconosciuta la propria innocenza nonostante le ingiuste offese e i danni subiti in questi lunghi anni di calvario giudiziario”.
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