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Giordano in Jazz, trittico internazionale in arrivo: c’è anche il grande Brad Mehldau

Apre Linda May Han Oh, il 20 ottobre

Continua la sua crescita artistica e l’appeal internazionale della rassegna, che quest’anno punta sulle donne e sul pianista che ispirò Alessandro Baricco per la scrittura di “Novecento”, poi trasposto al cinema dal regista Giuseppe Tornatore con il titolo di “La leggenda del pianista sull’oceano”. Torna il Giordano in Jazz, Winter Edition, a cura del Comune di Foggia e con la collaborazione artistica del Moody Jazz Cafè.

I CONCERTI IN ARRIVO. Tre date autunno-inverno, più il consueto appuntamento con il Gospel di Natale, con partenza domenica 20 ottobre affidata a Linda May Han Oh, di scena al Teatro U. Giordano, seguita da due nomi altisonanti della musica internazionale come Rickie Lee Jones, di scena il 17 novembre, e il grandissimo pianista Brad Mehldau, in arrivo il 4 dicembre. A questi, come ormai da tradizione, si aggiungeranno altri cinque appuntamenti all’interno dell’incantevole Sala Fedora del Teatro Giordano. Un’edizione, questa del 2019 che, dopo lo stop (elettorale) della scorsa estate, riprende nel segno delle donne e del pianismo d’alto profilo.

LINDA MAY E IL SUO BASSO. Considerata tra i migliori performer della sua generazione, Linda May Han Oh ha sedotto grandissimi nomi del jazz mondiale grazie alle sue qualità espressive e alla grande tecnica di cui è in possesso, da Pat Metheny (di cui è attualmente la bassista) a Joe Lovano, passando per Steve Wilson, Vijay Iyer, Dave Douglas, Kenny Barron e altri. Artista nata in Malesia, cresciuta a Perth, in Australia, è una profonda sperimentatrice musicale già dall’età dell’adolescenza, quando iniziò a suonare il piano, il fagotto e il basso elettrico, esibendosi in performance jazz nelle scuole superiori. Polistrumentista, è famosa per la sua versatilità tanto al basso che al contrabbasso, tanto da ricevere diversi riconoscimenti da parte dei magazine specializzati, come il premio n. 1 Acoustic Bass Rising Star nel sondaggio di Downbeat Critic, ricevuto nel 2010. Il suo ultimo lavoro, uscito nel 2017, "Walk Against Wind", ha ricevuto il plauso della critica ed è stato inserito nel sondaggio NPR Music Jazz Critics 2017.

DAL POP AL GRANDE PIANISMO JAZZ. Dopo l’apertura di ottobre, a novembre tocca alla nota cantante e compositrice Rickie Lee Jones: un fuoriprogramma che si smarca dalle sinfonie jazzistiche – come già in altre occasioni del Giordano in Jazz – puntando la puntina su vinili più prossimi al pop d’autore, nonostante l’eredità folk-beat dell’artista di Chicago – per molto tempo, più o meno a ragione, considerata l’erede di Janis Joplin e Joni Mitchell. Ritorno nei ranghi, invece, per quanto riguarda il grandissimo Brad Mehldau, ultimo pezzo pregiato del trittico e senza ombra di dubbio il più atteso di tutti, considerata la sua enorme levatura pianistica e il fatto di essere, praticamente dagli anni ’90, una delle voci più originali e compiute del jazz mondiale – un’ascesa che va a braccetto con quella del sassofonista Joshua Redman, con il quale ha condiviso parte della carriera (info biglietti su www.vivaticket.it e presso il botteghino del teatro Giordano, 0881.792908, www.teatrogiordano.it).

di Redazione 


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