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Forze dell’ordine e scontri con i tifosi: analisi di una giornata "sbagliata"

Purtroppo è diventato celebre il tweet – poi rimosso – del questore di Foggia, Piernicola Silvis, dopo il derby con il Barletta di due anni fa: #obiettivoraggiunto. Si riferiva alla capacità delle forze dell’ordine di aver evitato che le due tifoserie avversarie venissero a contatto. Peccato, però, che nel frattempo la città venisse messa a ferro e fuoco, tra scene di guerriglia urbana e successivi Daspo (divieto di assistere alle manifestazioni sportive) verso i tifosi foggiani, provocando uno scontro che esulava dal terreno di gioco.

IL BARLETTA BIS. Chissà perché, a tanti, prima del triplice fischio della partita con il Catania è venuto in mente che di lì a poco ci sarebbe stato un Foggia – Barletta bis. E così è stato, con sassaiola, cassonetti dell’immondizia bruciati, cariche, lancio di lacrimogeni, proseguiti anche con i tifosi catanesi già lontani dallo Zaccheria.

COSA NON QUADRA. Non va bene, ovvio. Gli scontri di prima e post partita sono una sconfitta per tutti. L’ennesima brutta figura di Foggia andava evitata. E decisioni come quella di bruciare un bidone, ad esempio, che senso ha? Ma c’è qualcosa che, ancora una volta, non quadra negli incidenti legati al match contro il Catania. In particolare, quelli del pre-partita (da cui, poi, sono scaturiti quelli del dopo – gara). Innanzitutto, perché prevedere il passaggio delle due circolari con i tifosi del Catania nel piazzale della tribuna, quando ancora stavano entrando gli ultimi sostenitori rossoneri? E, senza sottolineare l’assenza di controlli e perquisizioni, perché permettere che i siciliani potessero scendere dai bus e agire indisturbati su via Gioberti? E ancora: perché, contrariamente a quanto la logica avrebbe suggerito, “scortare” i tifosi del Catania non verso il settore ospiti della curva Nord ma ‘deviarli’ verso il gruppo di foggiani assiepato nei pressi della scuola De Sanctis, mentre i siciliani cantavano “Passeggiamo a casa vostra”?

LE DOMANDE. Sono solo alcuni degli interrogativi a cui le forze dell’ordine dovrebbero rispondere o, quanto meno, su cui dovrebbero riflettere. Perché contro chi sbaglia la mano pesante è sempre in agguato – basti pensare che un Daspo l’ha ricevuto anche il patron del Foggia, Franco Sannella -, ma sarebbe opportuno anche rivedere qualche strategia nella gestione dell’ordine pubblico. A meno che, gli “errori di valutazione” riguardo alla trasferta dei catanesi non siano poi così casuali: si capirà dai Daspo in arrivo e dai futuri divieti e limitazioni per le prossime gare.

di Redazione 


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