Positivi, concreti ed ecosostenibili: un'economia ecologica a Foggia è possibile...
A chi ha partecipato alla manifestazione di Libera non sarà sfuggito un particolare, su via San Severo. Un lenzuolo, esposto da un balcone e salutato da scrocianti applausi del corteo, con un messaggio diretto: “Contro i mali sociali: istruzione, lavoro, città sostenibili e politiche giovanili”. E non ci sarà stato solo lo zampino della casualità, se proprio all’indomani della marcia contro la mafia, una sintesi di quel messaggio era seduta sulle panche di ParcoCittà, per un evento partecipato e coinvolgente. A raccontare e raccontarsi. A narrare una Foggia positiva, concreta e reale. Quattro giovani realtà che hanno deciso di fare impresa, volontariato, comunicazione e cinema all’insegna della sostenibilità.
L’IMPRESA IPEZ. Idee e racconti per un’economia ecologica. Come quella di Federica Tonti e Giulia Ricciardi, note semplicemente come “iPez”. Riciclo creativo con un tocco di dialetto, tra identità, tradizione e innovazione. “Abbiamo visto troppi amici costretti a partire e lasciare questa città e così ci siamo ‘inventate’ questo progetto. Ci abbiamo provato, ci stiamo provando e la risposta dei foggiani ha superato ogni nostra più rosea previsione. Foggia ci ha aiutato e in un anno abbiamo conosciuto tante persone e realtà che dimostrano come questa città sia molto diversa da come la dipingono”. (Leggi e guarda il video: Giovani, foggiani e vincenti: Lazo crew sul podio del Social & creative contest con un corto su iPez)
TRA RIFIUTI E RICICLO. Hanno fatto rete. Questa fantomatica rete, termine tanto abusato quanto poco reso concreto. E sulla strada hanno incrociato anche i volontari di TrashChallenge, un gruppo nato per (ri)pulire zone di Foggia in degrado e trasformatosi, in pochi mesi, in una realtà che promuove incontri nelle scuole, sensibilizza sulla tematica dei rifiuti, del riciclo, del consumo critico e della mobilità sostenibile. “Nel nostro quotidiano possiamo fare tanto – ha evidenziato Marco Manzo – e noi abbiamo scelto anche di fare incontri nelle scuole perché è dalle giovani generazioni che può partire davvero il cambiamento”. Un cambiamento che passa anche dalla cultura e dallo “scambio di saperi”. Quello, ad esempio, certificato dal Librifero (ospitato proprio a ParcoCittà): un frigorifero abbandonato a cui i volontari di TrashChallenge hanno donato nuova vita, trasformandolo in una vera e propria libreria. (Leggi: A Foggia un "Librifero" per cibarsi di cultura: nel frigo abbandonato spuntano i libri)
VEGAN E CRUELTY FREE. Ed è un cambiamento che passa anche dagli stili di vita. Come quello di Alessia Scopece, giornalista/blogger che ha presentato il suo progetto 'Mondo Colorato'. E che ha portato all’attenzione del pubblico il tema vegan e cruelty free. “Sono vegana da venti anni e la mia scelta ha sempre destato un po’ di perplessità nelle persone. Ora, invece, il tema del cibo, dell’eccessivo consumismo e del rispetto dell’ambiente e degli animali è diventato trendy. È così di moda che ne parlano tutti, ma non possiamo limitarci alle parole o accontentarci che le grandi aziende si autoproclamino ecosostenibili. Dobbiamo pretendere comportamenti etici e dobbiamo essere noi i primi a tenere uno stile di vita rispettoso”.
LAZO CREW. Diventa fondamentale, pertanto, la comunicazione. E come si comunica l’ecologia? La Lazo crew ci ha provato e ci è riuscita. Con “Tito”, la produzione di contenuti video made in Foggia, ha vinto il Coffi festival a Vietri sul Mare, un concorso di corti con tema proprio l’ecologia. (Leggi: Cinema, la foggiana "Lazo crew" trionfa al Coffi Festival). “Ci siamo chiesti: come sarà il mondo tra trent’anni? E come sarebbe il mondo se non ci fossero più pesci?”, ha spiegato Laura Longo. Ma un documentario, un’idea, un progetto, non parla mai solo di un tema. “Abbiamo lasciato spazio alla speranza. Ed è quello che dobbiamo fare nella nostra città. Non abbandonare mai la speranza di un cambiamento anche qui. Ed è la base da cui partire: la speranza e l’impegno. Per rendere Foggia una città migliore”. L’eredità della marcia del 10 gennaio è la massiccia presenza di persone in strada. Ma non servono più parole. Sulle quelle panche di ParcoCittà c’erano esempi. Concreti. E positivi.
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