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Mazzette in Regione, l’imprenditore Luca Leccese condannato a quattro anni in primo grado

La sentenza emessa con rito abbreviato dal Tribunale di Bari

L’imprenditore foggiano Luca Leccese è stato condannato in primo grado a quattro anni di reclusione per il reato di corruzione per aver versato una tangente di 10mila euro nelle mani di Mario Lerario, ex dirigente della protezione civile della Regione Puglia, condannato invece a 5 anni e 4 mesi.

LA CONDANNA. La sentenza, nel processo celebrato con rito abbreviato, è stata emessa dal gup del Tribunale di Bari, Alfredo Ferraro. Luca Leccese fu immortalato, due giorni prima del Natale 2021, mentre - ignaro di essere ripreso dalle immagini della microcamera piazzata dagli inquirenti nell’auto di Mario Lerario - consegnava all’ex dirigente regionale una mazzetta di 200 banconote da 50 euro. L’imprenditore foggiano aveva ottenuto dal Dipartimento della Protezione Civile diversi appalti per un importo totale di 2,8 milioni di euro, in gran parte riferiti alla realizzazione di container per l’isolamento di migranti positivi al Covid nel Cara di Borgo Mezzanone (2,15milioni) e, per il resto, riguardante la realizzazione degli uffici sede del numero unico 112 da realizzare presso l’aeroporto Gino Lisa.

LA DIFESA. Il legale di Luca Leccese Gianluca Ursitti commenta: "Prendiamo atto che il giudice ha applicato praticamente il minimo della pena prevista. Attendiamo di conoscere le motivazioni che saranno depositate entro novanta giorni per decidere se fare appello". Nel corso del processo Luca Leccese ha ammesso il 'regalo' dinanzi ale eloquenti immagini registrate dagli inquirenti ma nella visione della difesa l'imprenditore sarebbe stato indotto indebitamente a farlo a seguito di difficoltà poste dal Dipartimento di Prevenzione nella definizione dei lavori appaltati.
La consegna del 'regalo': una mazzetta di banconote

CON IL COMUNE DI FOGGIA. Luca Leccese ha ricevuto diversi appalti anche dal Comune di Foggia. Realizzò per esempio l’isola pedonale di via Lanza, fortemente voluta dall’ex sindaco Franco Landella e la VeloStazione di fianco alla scalo ferroviario, mai entrata in funzione. È alquanto peculiare, poi, la situazione riguardante l’appalto per la realizzazione dello Slow Park nei pressi del Nodo Intermodale di Piazzale Veneto. I lavori sono tuttora in corso per un valore che, dopo una perizia di variante di circa 300mila euro, ha superato i 3 milioni di euro. Le due società che stanno realizzando l’opera, la Edil Sell.A srl i cui locali furono perquisiti dalla Guardia di Finanza e la In Opera srl facevano capo fino a poco tempo fa a Luca Leccese, amministratore e legale rappresentante di entrambe nonché titolare delle quote al 100% della prima e al 98% della seconda, con il restante 2% di proprietà della figlia Alessia. A gennaio 2022, pochi giorni dopo lo scoppio dell’inchiesta e l’arresto di Luca Leccese, l’imprenditore foggiano fece un passo indietro lasciando il posto di amministratore al figlio Elio. Qualche mese dopo, il 23 giugno 2022,ha ceduto anche le quote, donandole allo stesso figlio. Tanto è bastato al Comune, con una determina dell’ottobre 2022, per ritenere confermati in capo alle società i requisiti generali di onorabiltà previsti dal Codice degli Appalti. E così qualche giorno fa è stata pagata una fattura dell'importo di poco meno di 100mila euro come anticipo del 30% sui lavori suppletivi da effettuare.

di Michele Gramazio


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