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Droga dall'Albania, la mafia foggiana impone nuove "regole": gli affari si fanno con il "punto" 

Il quadro emerge dalla Relazione della Dia

"Quanto al mercato degli stupefacenti i numerosi arresti e sequestri di droga confermano come tutto il foggiano rappresenti un crocevia strategico nel narcotraffico grazie alle coste garganiche che ben si prestano ai traffici illeciti in particolare dall’Albania". Emerge anche questo importante aspetto dalla relazione del Ministro dell’Interno sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia, relativa al secondo semestre del 2020.

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LE REGOLE. Molteplici sarebbero comunque i canali di approvvigionamento anche extra-provinciali, con particolare attenzione alla confinante provincia BAT che favoriscono una politica di mutuo soccorso volta a “tenere” le numerose piazze di spaccio più che a una gestione egemone. "In proposito - si legge nella relazione -, le recenti inchieste corroborano le dichiarazioni di un qualificato collaboratore di giustizia secondo cui il mercato della droga a Foggia sarebbe soggetto a regole diverse rispetto al passato in quanto le stringenti strategie di egemonia da attuare attraverso l’imposizione dei canali di approvvigionamento sono talvolta superate con il riconoscimento all’organizzazione mafiosa del cosiddetto 'punto', ossia l’importo richiesto agli spacciatori per l’esercizio dello smercio di stupefacenti".

IL CONTROLLO DEL TERRITORIO. Nel Gargano, peraltro, le consistenti piantagioni locali testimoniano il consolidamento della produzione “in casa” agevolata dalla morfologia del territorio e dalla fitta vegetazione che viene disboscata per ricavare al suo interno appezzamenti da destinare alle coltivazioni illecite. "Proprio sulla dorsale San Marco in Lamis-Sannicandro-Cagnano Varano - evidenzia la Dia - il fenomeno delle coltivazioni di piantagioni di Cannabis ha assunto un grosso rilievo tale da ipotizzare che sia esteso in chiave extraterritoriale. Anche l’attività di narcotraffico assumerebbe rilievo nell’area in quanto facilmente favorita dalla conformazione costiera e dell’entroterra impervio, nonché dalla presenza di albanesi ben inseriti nel tessuto criminale dei territori summenzionati. L’analisi del fenomeno criminale mafioso dimostra come i punti di forza su cui fanno leva i clan della provincia siano l’impenetrabilità favorita dalla struttura familistica delle organizzazioni malavitose e l’efferata capacità di controllare il territorio di riferimento che genera un contesto di tendenziale omertà".

di Redazione 


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