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Mario Desiati inaugura “Fuori gli autori”: tra cielo e terra, ecco gli “Spatriati”

Lunedì 14 e martedì 15 giugno: la rassegna letteraria

“Ramingo, senza meta, interrotto”. “Balordo, irrisolto, allontanato”. “Sparpagliato, disperso, incerto”. Dal dialetto di Martina Franca all’italiano, provando a definire una parola che è una generazione: la sua, quella dello scrittore che si riflette nel protagonista della sua storia, quel Francesco Veleno con un piede nei trulli e l’altro, nel cuore dell’Europa. È Mario Desiati con il suo “Spatriati” (Einaudi, 2021) il primo autore della rassegna letteraria “Fuori gli autori”, organizzata dal Polo Biblio-Museale di Foggia, dalla Provincia e dalla libreria Ubik, con il patrocinio della Regione Puglia e del Teatro Pubblico Pugliese e la collaborazione del gruppo di lettura della Biblioteca Viaggi tra le righe e del Premio-Progetto Leggo Quindi Sono.

L’EVENTO DI APERTURA. Lunedì 14 giugno, alle ore 19, nel cortile di Palazzo Dogana (Piazza XX Settembre), a Foggia, lo scrittore pugliese apre la kermesse che riporta i lettori in piazza, all’aperto, a ritrovare finalmente dal vivo le voci della cultura italiana. L’indomani, martedì 15 giugno, sempre ore 19, Mario Desiati incontra anche il pubblico di San Giovanni Rotondo, in piazza dei Martiri, com’è negli intenti della manifestazione che, fino a fine luglio, chiamerà a raccolta i poli biblio-museali di Capitanata. L’ingresso agli eventi è libero, fino a esaurimento posti (è obbligatoria la mascherina). In caso di maltempo gli incontri avranno luogo al coperto (Sala del Tribunale a Foggia, Chiostro del Comune a San Giovanni).

ESSERE SPATRIATI. «A volte si leggono romanzi solo per sapere che qualcuno ci è già passato». Claudia è solitaria ma sicura di sé, stravagante, si veste da uomo. Francesco è acceso e frenato da una fede dogmatica e al tempo stesso incerta. Lei lo provoca: lo sai che tua madre e mio padre sono amanti? Ma negli occhi di quel ragazzo remissivo intravede una scintilla in cui si riconosce. Da quel momento non si lasciano più. A Claudia però la provincia sta stretta, fugge appena può, prima Londra, poi Mi-lano e infine Berlino, la capitale europea della trasgressione; Francesco resta fermo e scava dentro di sé. Diventano adulti insieme, in un gioco simbiotico di allontanamento e rincorsa, in cui finiscono sempre per ritrovarsi.

GENERAZIONE IRREGOLARE. Mario Desiati mette in scena le mille complessità di una generazione irregolare, fluida, sradicata: la sua. Quella di chi oggi ha quarant’anni e non ha avuto paura di cercare lontano da casa il proprio posto nel mondo, di chi si è sentito davvero un cittadino d’Europa. Con una scrittura poetica ma urticante, capace di grande tenerezza, dopo Candore torna a raccontare le mille forme che può assumere il desiderio quando viene lasciato libero di manifestarsi. Senza timore di toccare le corde del romanticismo, senza pudore nell’indagare i dettagli più ruvidi dell’istinto e dei corpi, interroga il sesso e lo rivela per quello che è: una delle tante posture inventate dagli esseri umani per cercare di essere felici.

L’AUTORE. Nato a Locorotondo, cresciuto a Martina Franca, nel 2003 Mario Desiati si è trasferito a Roma, dove è stato caporedattore della rivista Nuovi Argomenti ed editor della Arnoldo Mondadori. Dal 2008 a ottobre 2013 è stato direttore editoriale di Fandango Libri. Ha pubblicato poesie, antologie, saggi, romanzi. Collabora con La Repubblica e L'Unità. Da un suo romanzo (vincitore nel 2009 del Premio Mondello) è stato tratto il film omonimo Il paese delle spose infelici. Sue opere sono tradotte in inglese, tedesco, francese, spagnolo, olandese, coreano. Con Ternitti (Mondadori 2011) è stato finalista al Premio Strega. Con Vita precaria e amore eterno (Mondadori) nel 2006 ha vinto il Premio Volponi. Per Einaudi ha pubblicato Candore nel 2016.

di Redazione 


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