Milena Agus racconta “gli invasori”: l’autrice incontra studenti e lettori di Leggo Quindi Sono
“I migranti, che chiamammo subito invasori, paesani giovani non ne trovarono. Qui non nascevano più bambini, per questo avevano tolto perfino le scuole”. È in un paesino remoto dell’entroterra sardo che accade qualcosa di nuovo, di inaspettato, persino di miracoloso. Lo racconta Milena Agus, scrittrice tradotta in più di venti lingue e autrice di “Un tempo gentile” (Nottetempo, 2020), terzo romanzo della cinquina di Leggo Quindi Sono-Le giovani parole 2021.
L’EVENTO. Venerdì 26 marzo, alle ore 18, la scrittrice di origini sarde incontra gli studenti delle scuole aderenti alla VI edizione del concorso-progetto. Dopo Roberto Andò e Michele Cocchi, anche questo appuntamento avrà luogo online sulla pagina Facebook della redazione de IlSottoSopra e, in contemporanea, sulle pagine Leggo Quindi Sono, Ubik Foggia, Biblioteca “La Magna Capitana” e Fondazione Monti Uniti, partner storici di LQS. A conversare con Milena Agus saranno gli studenti del B. Pascal di Foggia e del P. Giannone di San Marco in Lamis. La manifestazione è patrocinata dagli assessorati alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Foggia e dall’Ufficio Scolastico Provinciale.
“UNA MANCIATA DI MIGRANTI”. In un piccolo paese dell’entroterra sardo, nel Campidanese, le vite degli abitanti procedono senza troppe scosse, riparate dai muri grigi delle case rimodernate con blocchetti di cemento e arrese alle monocolture di carciofi e biomasse. Un paese “perduto”, con le erbacce nei giardini e senza più vocazione, che si è arenato su una secca e dimenticato del mondo che lo circonda. Finché non arrivano “gli invasori”: una manciata di migranti che vengono da lontano e di volontari che li accompagnano, destinati a sistemarsi nel Rudere, una casa abbandonata con le finestre sgangherate aperte sulle colline.
IL TEMPO GENTILE DELLA RINASCITA.Lo sconcerto assale tutti, paesani e invasori: “Non era questo il posto”, si ripetono da entrambe le parti – l’una spaventata da quella novità indecifrabile piovuta all’improvviso da chissà dove, l’altra catapultata in quel “corno di forca di paesino sardo” dove i treni non si fermano più. Ma la vita, anche quando sembra scivolare nell’insensatezza, è sempre aperta al futuro, è sempre un “fare, disfare e rifare”. E se nel tempo imprevedibilmente gentile di quello strano consorzio umano gli orti tornano a germogliare, il Rudere a popolarsi, le emozioni a dilagare, qualche traccia di nuovo resterà comunque a cambiare i colori delle cose.
L’AUTRICE. Milena Agus è nata a Genova da genitori sardi, vive a Cagliari dove ha insegnato Italiano e Storia al Liceo Foiso Fois. È autrice di sette romanzi: “Mentre dorme il pescecane” (2005), “Mal di pietre” (2006, 2016), “Ali di babbo” (2008), “La contessa di ricotta” (2009), “Sottosopra” (2012), “Terre promesse” (2017) e “Un tempo gentile” (2020), tutti editi da nottetempo, vincitori di numerosi premi e tradotti in più di venti lingue. Nel 2014, sempre per nottetempo, ha pubblicato con Luciana Castellina “Guardati dalla mia fame”.
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