LE PAROLE DI DON ANTONIO. Inizia così la toccante testimonianza del parroco salesiano di Sacro Cuore don Antonio Carbone che si è trovato a due passi dal luogo dell'omicidio, avvenuto nel pomeriggio di ieri, 11 luglio. Alessandro Scopece, 37 anni, pregiudicato con precedenti per droga,
è stato ucciso da una selva di colpi d'arma da fuoco nei pressi del suo autolavaggio, all'incrocio tra Via Lucera e Viale Candelaro proprio di fronte al piazzale della chiesa. Dalle parole del sacerdote emergono gli attimi di terrore vissuti dai passanti, tra cui anche i tanti bambini e ragazzi iscritti ai giochi estivi. Un paio di giorni fa Foggia Città Aperta aveva voluto dare
risalto all'iniziativa come segno tangibile di riscatto del quartiere Candelaro. “
Un senso di angoscia, di rabbia, di paura mi assale” prosegue don Antonio Carbone. “
I ragazzi che hanno sentito o visto quello che accadeva. Cosa fare? Si mette la musica in cortile e si parte per un altro pomeriggio di giochi? Distrarre i ragazzi per l’accaduto giusto! Ma la cosa più triste è la rassegnazione che pervade le persone che si trovano sul luogo. Vengono pronunciate frasi fatte ma pericolose: questa è Foggia, questo è il Candelaro, immaginavi di trovarti in un posto come questo… Nel frattempo sirene, sopralluoghi, tutto come un copione al quale si è tristemente abituati da queste parti. Poi la notizia, Alessandro è morto".
IL SIT-IN. La città, intanto, cerca di reagire. Stasera - 12 luglio - alle 21,30 è previsto un Sit-in proprio dinanzi alla parrocchia Sacro Cuore organizzato dai sacerdoti salesiani del Sacro Cuore e dal
Presidio di Libera Foggia “N. Ciuffreda e F. Marcone”. "La mafia uccide, il silenzio pure" è il titolo dell'iniziativa, una risposta al pericolo di rassegnazione.