Stampa questa pagina

Nel fresco di Orsara, niente calca e tanta musica, tra vino e piatti della tradizione

Ieri sera, sabato 25 giugno, la manifestazione dedicata alle cantine del territorio

Da Piazza San Pietro scendendo giù, verso Largo San Michele, senza rinunciare a qualche “pit stop” lungo la via, tra i vicoli e gli scorci di una Orsara tirata a lucido per la sua ventinovesima Festa del Vino.

LA PARTECIPAZIONE. Cinque piazze, sette cantine rappresentate, otto presidi dell'enogastronomia locale e tanta, tanta musica: questa, in sintesi, la serata di ieri, sabato 25 giugno, per la gioia degli amanti dei vini e delle degustazioni. Tante (ma non eccessive) le presenze che hanno raggiunto la cittadina del subappennino dauno, famosa per i “fucacoste” di novembre e per annoverare tra i propri concittadini lo chef internazionale Beppe Zullo, presente anche lui con una propria postazione. Una notte di sapori e sound dal vivo in grado di trattenere ad Orsara diversi giovani e meno giovani provenienti dai centri limitrofi e, soprattutto, dal capoluogo dauno, ieri più che mai stretto nella morsa dell'afa.

IL FORMAT. Un'organizzazione puntuale del percorso enogastronomico, per giunta in grado di evitare calca e file eccessivamente lunghe, come spesso accade in occasione di simili manifestazioni. Merito dell’Amministrazione comunale e della Pro Loco, anzitutto, con la collaborazione di Orsa Maggiore e dell’ACAO, l’Associazione Commercianti e Artigiani Orsaresi. Aperitivi, antipasti, primi e secondi, dolci, più otto calici di vino per sette cantine coinvolte, come detto, da Piazza San Pietro a Via Garibaldi e Piazza Municipio, per poi terminare in Piazza Mazzini e Largo San Michele.

TRA VINI E TEMPURA, IL MENU DELLA SERATA. Due le modalità di partecipazione previste per il pubblico, entrambe convenienti: 7 euro/8 assaggi di vino, oppure 15 euro/8 assaggi di vino più cinque pietanze. Tra queste, oltre ai formaggi e alla tempura di verdura vegana (un “must” quando di mezzo c'è anche Beppe Zullo), presenti anche tre primi a scelta: un piatto di cavatelli agli asparagi e al guanciale, uno al sugo di capocollo e una zuppa all'orsarese con pane tostato (secondo molti, quest'ultima pietanza la migliore delle tre). Buoni anche i dolci e i secondi, anche se esclusivamente di carne (un'alternativa vegetariana, sul subappennino dauno, è quasi obbligata).

ROCK FINO ALLE DUE DI NOTTE. Una bella serata dunque, arricchita dalla musica dal vivo, come in ogni festa che si rispetti. A ciascuna piazza il proprio sound, tra band live e dj set: “Il Fiume”, i Dj Beren Gek, GVN e CA SUST, la vivace ed energica formazione dei The Black mamba e, dalle ore 22, per il gran finale in Largo San Michele, il rock di Ledio and The Groove Brothers. E proprio quest'ultimi, con una formazione arricchita di fiati e percussioni, hanno coinvolto la gran parte del pubblico presente, suonando sin quasi alle due di notte, anche perché chiamati più volte dalla gente a restare sul palco e a continuare a suonare.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload