La storia è fatta di vinti e vincitori, ma non si tratta di categorie stabili: spesso le vicende di ieri sono riscritte a uso e consumo dei vincitori di oggi. E' per questo che è necessario impegnarsi "contro la reinvenzione del passato". Parte da qui ‘L’arma della memoria’, il nuovo libro di Paolo Mieli (pubblicato per i tipi di Rizzoli), che si presenta martedì 16 febbraio, alle ore 19, nell’auditorium Santa Chiara di Foggia.
L’INCONTRO. L’evento è organizzato grazie alla collaborazione tra la Fondazione “Apulia Felix”, la Fondazione Banca del Monte di Foggia, “Sanità Più-R.S.S.A. Il Sorriso” e la Benvenuto Assicurazioni. Dopo i saluti introduttivi di Giuliano Volpe, presidente di “Apulia Felix”, Saverio Russo, presidente della Fondazione Banca del Monte, e Luca Vigilante, Amministratore Unico di “Sanità Più”, l’Autore converserà sui contenuti del saggio con Alessandra Benvenuto.
IL LIBRO. L’onesto uso della memoria è il più valido antidoto all’imbarbarimento. E lo è in ogni stagione politica, in ogni momento del dibattito culturale, in ogni epoca della storia. Un uso onesto che, in quanto tale, presuppone non ci si rivolga al passato in cerca di una legittimazione per le scelte di oggi. Anzi, semmai, per individuare in tempi lontani contraddizioni che ci aiutino a modificare o a mettere a registro quel che pensiamo adesso. Ben diverso (e diffuso, purtroppo) è il ricorso a forzature della memoria come arma per farci tornare i conti nel presente. Un’arma usata con infinite modalità di manipolazione, che producono danni quasi irreparabili alla coscienza storica, deformano il passato, intossicano il ricordo collettivo anche dei fatti più prossimi. E che, come tale, merita di essere combattuta. Paolo Mieli ce lo dimostra attraversando secoli di storia con la consueta competenza e passione, ricostruendo storie grandi e piccole, facendoci guardare a fatti apparentemente noti con un occhio diverso e disincantato, perché “infinite sono le leggi che regolano lo studio del tradimento nella storia. Ma due sono superiori alle altre. La prima: chi vince non verrà mai considerato un traditore. La seconda: il tradimento è questione di date, ciò che oggi è considerato un tradimento, domani potrà essere tenuto nel conto di un atto coraggioso”.
L’AUTORE. Giornalista e storico, negli anni Settanta allievo di Renzo De Felice e Rosario Romeo, Mieli è stato giornalista all’“Espresso”, poi a “Repubblica” e alla “Stampa”, di cui è stato anche direttore. Dal 1992 al 1997 e dal 2004 al 2009 ha diretto il “Corriere della Sera”. Tra i suoi libri per Rizzoli, Le storie, la storia (1999), Storia e politica (2001), La goccia cinese (2002) e I conti con la storia (2013), vincitore del premio “Città delle rose” e del premio “Pavese”.
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