Quanto sei bella Foggia quando sei “normale”: ritratto di un Primo Maggio niente male
La manifestazione che ha avuto luogo a Parco San Felice
Quant’è bella Foggia quando ce la fa. Il riferimento è all’edizione 2025 del concerto del Primo Maggio che ha avuto luogo a Parco San Felice, organizzato da Comune e Puglia Culture con la partecipazione di Cgil, Cisl e Uil. E sì, ci si stupisce. O meglio, si sottolinea con soddisfazione il buon funzionamento della manifestazione. E non dovrebbe essere così, certo, ma negli ultimi tempi questa città la “normalità” l’ha sognata tanto e, purtroppo, vissuta poco.
COLPO D’OCCHIO. Quant’è bella Foggia quando ce la fa, dunque, quando avvicinandoti al suo storico polmone verde scorgi un copioso dispiegamento di agenti della Municipale al lavoro, le vie limitrofe giustamente transennate, il traffico in un giorno di festa ammutolito, deviato con ordine. Le automobili “costrette” a cedere il passo ai pedoni, alle bici, a un’affluenza che via via, dal primo pomeriggio alla tarda serata, è andata sempre aumentando, fino a regalare un colpo d’occhio niente male. Per Foggia, sì, ma anche per una qualunque altra città italiana.
GIOVANI E GIOVANISSIMI. Quant’è bella quando entrando al parco, da qualsiasi lato lo si faccia, la prima cosa che si vede sono i palloni per aria: giovani e giovanissimi che lo fanno balzare, coi piedi, con le mani, mentre altri coetanei, distesi sull’erba o in piedi o in piccoli gruppi, chiacchierano e aspettano che salgano sul palco i loro beniamini. Poco più defilati, poi, i bambini giocano tra loro e i genitori fanno aperitivo, rilassati, contenti, nonostante non conoscano un solo artista in programma – cosi fu vent’anni prima per i loro padri, così sarà fra vent’anni per i loro stessi figli.
CHIOSCHI, BAGNI CHIMICI, OPERATORI. Quant’è bella con i chioschi in legno in cui si spillano birre e si preparano panini, le file rispettate, gli esercizi commerciali limitrofi anch’essi coinvolti, pizzerie, bar e bracerie a dare ristoro ai presenti. Quant’è bella coi bagni chimici a perimetrare il parco, gli operatori in pettorina fluorescente che svuotano la spazzatura, il pronto intervento alla bisogna e le forze dell’ordine in prossimità, presenti ma senza la necessità di intervenire.
BENE LA MUSICA, MA PIU’ LAVORO. Quant’è bella la musica, infine, rap, rock, trap, quale che sia, quando unisce e porta a ondeggiare centinaia di persone dalla mattina fino a mezzanotte, com’è tradizione della Festa dei Lavoratori. E quanto sarebbe stata ancor più bella, Foggia, se durante la manifestazione il tema del lavoro, centrale, urgente, principale, fosse stato “aggredito” con maggiore forza, magari invitando qualche ospite di rilievo, ritagliando un paio di parentesi non politiche ma, questo sì, sociali. Uno spunto, più che una critica, a fare ancora meglio il prossimo anno. Perché quando si atteggia a normale, Foggia, be’, non è niente male.
(contributi fotografici di Potito Chiummarulo e Giuseppe Lacertosa)
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