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La Santa Chiara-Pascoli-Altamura saluta la dirigente Goduto: una “primavera” lunga 23 anni

L’ultimo collegio docenti della preside prima del pensionamento

Ventitré anni di dirigenza nella stessa scuola senza invecchiare mai. Anzi, dal punto di vista dell’esperienza didattica, persino ringiovanendo. Di certo, lasciando il segno. Poche parole per descrivere la parabola professionale della dirigente dell’Istituto Comprensivo Santa Chiara-Pascoli-Altamura di Foggia, Mariolina Goduto, la quale ha tenuto nella mattinata del 30 giugno il suo ultimo collegio docenti.

CARICA INNOVATIVA. “Ci siamo inventati un modello pedagogico che è stato un regalo alla città – ha detto la preside in occasione del suo ultimo discorso agli insegnanti – e questo ce lo riconoscono i tanti partner che abbiamo avuto, dalle università al Conservatorio, senza dimenticare i numerosi esperti che si sono avvicendati. Tutti hanno riconosciuto la grande carica innovativa e passionale del nostro modello di scuola: che sia di ispirazione per chi resta e per chi verrà”. Ispirazione e lavoro svolti, almeno inizialmente, soprattutto nel plesso Santa Chiara, nel centro storico di Foggia, con un’utenza disparatissima. “Ci sono stati errori, perché quando si innova è più facile sbagliare – ha chiosato ancora la Goduto – ma anche tantissime soddisfazioni”.

UNA SCUOLA APERTA. Didattica laboratoriale, arte declinata in tutte le sue forme, bibliofilia, incontri extra curricolari, digitalizzazione e circolarità dell’insegnamento e della partecipazione, agendo su più livelli, coinvolgendo le famiglie nel patto educativo. Lavorando, come ha detto la stessa Goduto, “sulla costruzione dell’identità personale e collettiva, ponendo l’accento sulla sensibilità, sulla percezione, sul culto del bello inteso come strumento in grado di educare”. Parole che sono fatti: basta entrare in uno dei tre plessi dell’istituto comprensivo per farsi un’idea del modello pedagogico – aperto, colorato, esperienziale, “cre-attivo” – proposto in tutti questi anni: una scuola sempre aperta, con una porta, quella della preside, altrettanto spalancata – come hanno sottolineato gli stessi insegnanti.

LA “CREAZIONE” DELLA SCUOLA MEDIA. A Mariolina Goduto, inoltre, si deve la “creazione” della scuola secondaria di primo grado: il plesso Pascoli, edificio che guarda alla splendida cattedrale di Foggia, al pari del plesso Altamura, situato nel difficile contesto del quartiere Candelaro, dal 2016 sono anche scuola media, non più soltanto primaria e infanzia. “La scuola media l'ho fortemente voluta – ha raccontato la Goduto – nonostante la mancanza di esperienza diretta. Ho posto anche lì la dimensione affettiva e relazionale al centro di tutto, come presupposto fondamentale per tutti i processi di crescita”.

“MI SONO DIVERTITA”. Un’idea di scuola che non si è mai arenata sulla burocrazia – “non mi sono mai sentita gravata”, ha detto la dirigente – ma anzi ha preferito vivere a pieno quel disordine creativo in grado di liberare energie collettive: “sapevamo – ha detto qualcuno durante il collegio – che potevamo sempre proporre qualcosa, che dall’altra parte ci avrebbe ascoltati, che le idee sarebbero state sempre discusse e, il più delle volte, accolte”. “Il mio è stato un puro esercizio di pedagogia, insolito per un dirigente che va in pensione – ha replicato Mariolina Goduto – tale da permettermi di fare il dirigente così come speravo. Mi sono divertita: ho vissuto il lavoro non come un dovere, ma come un’evoluzione umana: è stato un viaggio lungo e avventuroso, in cui ho ricevuto molto più di quanto ho dato. Sono stata molto fortunata”.

LA QUERELLE CON IL COMUNE. Un commiato accorato che neanche il comparto istruzione del Comune di Foggia – con la comunicazione unilaterale del 29 giugno che “distribuiva” arbitrariamente alunni e ordini di scuola in altri istituti della città per andare incontro ai lavori di ristrutturazione dei plessi – è riuscito a rovinare. Anche se, sentendo ancora “sua” la missione, la dirigente uscente non ha mancato di evidenziare il proprio disappunto: “Avevamo chiesto la ricognizione dei locali comunali a partire da quelli di proprietà – ha spiegato – ma non ci è mai arrivato neanche l’elenco, né è stato mai ascoltato il nostro suggerimento di incontrarci in un tavolo tecnico di concertazione. Il Comune doveva confrontarsi con noi e anche con i rappresentanti dei genitori, oltre che con l’Ufficio Scolastico: non è successo niente del genere e anzi, abbiamo appreso la comunicazione comunale direttamente dai giornali. Cosa ancora più grave – ha concluso – il fatto che la comunicazione sia giunta dopo la convocazione ricevuta, praticamente a cose fatte: prima si decide, poi si convoca”.

di Alessandro Galano


 COMMENTI
  • Maddalena

    30/06/2023 ore 21:44:35

    Ho fatto il mio anno di prova lì. Fantastico soprattutto innovativo. Grazie
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