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A volte i profeti tornano in patria. Stefano Cece sul palco del Giordano

Il cantautore foggiano sarà accanto a Giò di Tonno

 
Classe 1984, 100% foggiano, ironico, determinato, razionalità condita quanto basta da follia e audacia; da anni affetto da una patologia incurabile, una passione vitale e irrinunciabile: la musica.

LA CARRIERA. Stefano Cece autore, chitarrista e cantante foggiano calcherà il palcoscenico del teatro Umberto Giordano il prossimo 22 marzo in occasione dello Spring Music Festival accanto al cantautore e attore Giò di Tonno. Stefano è uno degli artisti che conferma e al contempo smentisce la citazione biblica del ‘nessuno è profeta in patria’. Apprezzato all’estero e conosciuto per la sua musica anche a Foggia, nel 2004 esordisce con la band ‘I Pixel’ e il suo profilo Myspace arriva a contare oltre 100.000 visite. Nel 2006 suona al Roxy Bar e nel 2008 si classifica ottavo alla finalissima Sanremo Rock e autoproduce I’m falling down primo singolo che farà il giro delle radio mondialI. Arriva in finale al Musicccontext di Roma del 2010 e nel 2012 chiude il Tour Nazionale Sisley Independent dopo decine di date tra Svizzera, Italia e UK. Tra il 2013 e il 2014 Cece lavora alla produzione del suo primo album con la collaborazione dell’autore e produttore Mariano Dimonte. Il 4 marzo Ti voglio è nella compilation Hit Mania Champions 2014, primo singolo per il mercato italiano. A maggio 2014 Krakow Night è fra le tracks di Hit Mania Spring 2014.
 
Due provini per Sanremo purtroppo non andati a buon fine. Forse la sorte avrà deciso di farti calcare il palco del Giordano prima di quello dell’Ariston?
 
E' vero, due tentativi con Sanremo, due incredibili esperienze nelle quali sono cresciuto come artista e come uomo, e grazie alle quali ho maturato maggiore consapevolezza delle mie capacità. In particolare nel 2013 ebbi l'onore di essere definito dalla giuria il ‘Jeff Buckley italiano’, un artista che per me è ispirazione e punto di riferimento. Oggi mi ritrovo a condividere il palco con Gió Di Tonno nel teatro più importante della mia città, sono davvero onorato e orgoglioso di potermi esprimere come artista nel tempio della musica nostrano.
 
C’è un filo conduttore musicale della serata, chi la organizza e cosa suonerai/canterai?
 
La serata, organizzata dai ragazzi della ‘Angels of street animation’, sarà una vera sfilata di talenti foggiani e di ospiti di caratura nazionale. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza. Porterò un brano dal titolo Sale&Miele, una ballad intensa che parla del vuoto che nel quotidiano lascia una persona quando esce dalla nostra vita, un quotidiano totalmente rappresentato da quella persona, proprio come il sale e il miele due alimenti presenti in ognuna delle nostre dispense
 
Suoni per te stesso o per gli altri? Com’è nata la tua passione per la musica?
 
Essere artisti porta con sé un fardello interiore. Questo fardello viene espresso, esorcizzato grazie al potere creativo. Tuttavia si è portati, soprattutto nella fase iniziale della propria carriera, a ripiegarsi su se stessi. Questo è un grave errore che in passato ho commesso anche io. Oggi scrivo e canto per gli altri, sperando con la mia musica di aiutare qualcuno a sublimare una gioia, un dolore, o qualsiasi stato d'animo o ricordo. La mia passione nasce da bambino quando imitavo le urla dei dischi di Michael Jackson, poi ho dimenticato tutto questo fino al giorno in cui in una sala parrocchiale nessuno degli amici della neonata band voleva cantare. Io sì…
 
Qual è il genere del tuo repertorio e quali sono gli artisti che hanno contaminato il tuo percorso e riempito il tuo bagaglio musicale?
 
È difficile definire un genere, tuttavia mi collocherei nel pop/rock. Sono sempre alla ricerca del suono dell'atmosfera perfetta. Tra gli artisti che più mi influenzano citerei: U2, Muse, Coldplay e Jeff Buckley, Battisti.
 
Ti è sempre piaciuto suonare nei club. Ti sei esibito anche al Roxy Bar di Red Ronnie. Quanto è importante per un artista attraversare quegli spazi, farne esperienza?
 

Il club è il luogo della crescita e del confronto, dove la canzone prende vita. Il posto nel quale la musica incontra le persone per le quali è stata creata. Un artista che non suona dal vivo è un artista morto. Si è davvero cantautori quando si esce dallo studio di registrazione e ci si confronta con la strada. Il club è una tappa fondamentale del processo di crescita di ogni artista.
 
Hai scritto molti brani, la gran parte in inglese, lingua dominante della musica internazionale. Sei più a tuo agio con l’inglese o l’italiano quando componi i testi?
 
Dopo una lunghissima gavetta come autore di canzoni oggi posso dire di avere una certa agilità con entrambe le lingue. Lo scopo è differente. Se scrivo in italiano è per arrivare con più facilità alle persone. Scrivere in inglese aiuta invece ad aprire molte porte dal punto di vista professionale/ lavorativo. Dobbiamo ricordarci che siamo in Europa e nel 2015 pensare all'italiano come unica lingua è anacronistico.
 
Oltre ai sogni da realizzare, nel tuo cassetto c’è un album pronto al debutto. Come si intitola e cosa racconti. L'album si intitolerà Collisione, ed è il racconto di tutte le collisioni della vita: Amore, Amicizia, Crescita, Abbandono, Morte. Collisione è anche il titolo del Tour che partirà dalla Puglia da aprile, nel quale con la mia band (Vincenzo Forlese - tastiere, Carmine Masciello - batteria, Marco Donatacci - chitarra, Davide Ricciardi - basso) ripercorreró tutta la mia storia artistica. In attesa di un coming out col botto per ora hai fatto il tuo coming back da Milano a Foggia. Non pensi sia stata una scelta penalizzante per la tua carriera? Arriva un punto nella vita nel quale bisogna fare i conti con se stessi e capire cosa davvero conta. Tra una carriera felice ed un mondo personale pieno di affetti e rapporti soddisfacenti scelgo la seconda, e se possibile scelgo tutto! Sono felice della mia decisione. Milano è a sole 6 ore di Eurostar da qui. Inoltre la tecnologia mi permette di continuare la collaborazione con Mariano, il mio Producer milanese. No la mia carriera non frena...accelera! Un aggettivo o poche parole per descrivere il tuo stato d’animo alla vigilia della tua esibizione al Giordano. Sono davvero emozionato. Andrà bene, ed avrò una storia in più un giorno da raccontare ai miei figli.

di Valeria Pacilli


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