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Valeria Parrella e Antonio Iovane, "doppietta" Ubik: un treno di incontri da qui a Natale

Sabato 26 e domenica 27 ottobre, due autori importanti

Dalle atmosfere introspettive dell’ultima, apprezzatissima prova di una delle scrittrici più importanti del panorama nazionale, ai ritmi portentosi in stile thriller del romanzo rivelazione di quest’ultima stagione: nel giro di 24 ore, da un lato all’altro della letteratura, da una sponda all’altra, cambiando stile, lettori e tipo di storie. Magie dei libri, com’è negli intenti della libreria Ubik che, da (quasi) dodici anni, ha creato un pubblico attento che ha visto tante personalità della cultura italiana e non solo passare per il capoluogo dauno: sabato 26 e domenica 27 ottobre, pertanto, in arrivo una “doppietta” interessante che segna l’inizio di un treno di incontri che culminerà nel mese di novembre, quando la libreria di Piazza U. Giordano compirà il suo dodicesimo compleanno.

“DOVE SONO VENUTI E’ IL MOTIVO PER CUI STANNO QUI”. Si comincia con Valeria Parrella, scrittrice di qualità amatissima soprattutto per il suo “Spazio bianco” (Einaudi), romanzo trasposto al cinema dalla regista Francesca Comencini, chiamata a incontrare per la prima volta il pubblico Ubik con il suo nuovo lavoro, “Almarina” (Einaudi), dei cui temi converserà con il libraio Salvatore D’Alessio e con la blogger letteraria Giuditta Casale. Un viaggio interiore ma non solo, un’introspezione corale che coinvolge due donne lontanissime per età, estrazione e universo, che però scoprono una vicinanza d’animo insospettabile, incontrandosi nel carcere galleggiante di Nisida, davanti a Bagnoli, Napoli. Almarina è giovanissima ed è lì, al minorile, ed Elisabetta è la sua insegnante di matematica, cinquantenne, sola o isolata in se stessa, proprio come la condizione forzata che devono affrontare i ragazzi con i quali si trova ad avere a che fare ogni giorno. «Vederli andare via è la cosa più difficile – si legge nel libro – perché: dove andranno. Sono ancora così piccoli, e torneranno da dove sono venuti, e dove sono venuti è il motivo per cui stanno qui».

IL THRILLER DELLE BRIGATE ROSSE. Altro giro di tutt’altra tempra domenica, invece, con il “caso” di Jacopo Varega, brigatista inventato dall’autore e giornalista Antonio Iovane, braccato in un appartamento segreto della Roma di fine decennio di piombo, quando la caccia alle Brigate Rosse è ormai al capolinea. “Il brigatista” (minimum fax) è un romanzo totalmente calato nella realtà tutt’altro che inventata di quegli anni, immerso nel cosiddetto decennio dell’odio, con personaggi veri, vicende vere ma mai del tutto chiarite, alternati a personaggi di fantasia incastrati magistralmente attraverso un ritmo che sa di thriller ma che thriller, in definitiva, non è. Da quel 12 dicembre del 1969, quando lo Stato guardò il buio nella voragine lasciata dalle bombe di piazza Fontana, a Milano, fino all’assassinio di Aldo Moro: in mezzo, l’ideologia delle BR e la caccia degli uomini di Dalla Chiesa, passando per le stragi, la strategia della tensione, i film “poliziotteschi” dell’epoca e le grandi firme schierate della stampa, provando a raccontare in forma di romanzo un Paese in cui la verità è sempre stata una contraddizione, un intrigo internazionale, ma anche una questione privata.

GLI AUTORI. Valeria Parrella è nata nel 1974 a Napoli, dove vive. Per minimum fax ha pubblicato le raccolte di racconti mosca piú balena (2003) e Per grazia ricevuta (2005). Per Einaudi ha pubblicato i romanzi Lo spazio bianco (2008, 2010 e 2018), da cui Francesca Comencini ha tratto l'omonimo film, Lettera di dimissioni (2011), Tempo di imparare (2014), la raccolta di racconti Troppa importanza all'amore (2015), Enciclopedia della donna. Aggiornamento (2017) e Almarina (2019). Per Rizzoli ha pubblicato Ma quale amore (2010), ripubblicato da Einaudi nei Super ET nel 2014. È autrice dei testi teatrali Il verdetto (Bompiani 2007), Tre terzi (Einaudi 2009, insieme a Diego De Silva e Antonio Pascale), Ciao maschio (Bompiani 2009) e Antigone (Einaudi 2012). Per Ricordi, in apertura della stagione sinfonica al Teatro San Carlo, ha firmato nel 2011 il libretto Terra su musica di Luca Francesconi. Ha inoltre curato la riedizione italiana de Il Fiume di Rumer Godden (Bompiani 2012). Da anni si occupa della rubrica dei libri di «Grazia» e collabora con «Repubblica». Antonio Iovane è nato e vive a Roma: giornalista, conduce una trasmissione radiofonica su Radio Capital (Capital Newsroom) insieme a Ernesto Assante. Ha pubblicato due libri per Barbera editore: La gang dei senzamore (2005) e Ti credevo più romantico (2006).

di Redazione 


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