Allo Zapoj, il duo Scannapieco-Palmitessa convince e diverte: riuscito l’omaggio a Coltrane
Cominciata la rassegna di primavera. Ad aprile e maggio, altri live
Straordinario affiatamento, interplay impeccabile, pubblico numeroso, attento e divertito. Poche parole per sintetizzare l’apertura di una piccola ma significativa rassegna jazz cominciata nel migliore dei modi: ieri sera, allo Zapoj Ristopub di Foggia, omaggio a John Coltrane a cinquant’anni dalla sua scomparsa. A tributargli il dovuto, forse il miglior interprete italiano della musica del leggendario sassofonista a compositore, Daniele Scannapieco, special guest della formazione dell’altrettanto bravo chitarrista Francesco Palmitessa. Con loro, il bassista Tommaso Scannapieco e il batterista Giovanni Scasciamacchia.
IL REPERTORIO, IL PUBBLICO, IL SASSOFONO. Circa novanta minuti di concerto senza pause, compreso un bis chiesto a gran voce dal pubblico dello Zapoj, ormai sempre più abituato a concerti di alto livello, assiepato – in piedi e seduto – attorno al quartetto guidato dal duo composto da Palmitessa e Scannapieco. Un repertorio fedele alle attese, come recitava il titolo stesso del concerto: "The night thousand eyes, tribute a John Coltrane", traendo spunto proprio da una celebre esecuzione del sassofonista di Hamlet – eseguita, naturalmente, nel corso del concerto. Tanto hard-bop, tanto cool e qualche ballad irrinunciabile, pescando nell’immenso lascito di uno dei più grandi jazzisti di sempre, come nel caso della magistrale interpretazione del brano “Theme for Ernie”, dove il sassofonista salernitano ha dato il meglio di sé non nascondendo la propria capacità di alternare alle frasi più energiche e percussive del Coltrane più famoso, rallentamenti appassionati e straordinariamente melodici – a colpire, più di ogni altra cosa, ieri sera, il timbro sicuro, pulito, d’impatto.
L’AFFIATAMENTO DEGLI INTERPRETI. Sugli scudi anche il chitarrista di San Giovanni Rotondo, Francesco Palmitessa, praticamente a casa quando si parla di hard-bop estremo e prossimo all’uscita del nuovo album da solista, a distanza di qualche anno dal suo ultimo lavoro discografico. Affiatata e pronta la sezione ritmica, con particolare menzione per il batterista lucano Giovanni Scasciamacchia, assolutamente impeccabile e in grado di tenere testa ai “soli” più sfrenati del duo Palmitessa-Scannapieco, esaltando le sue doti tecniche e il tocco leggero ma vibrante (nel video qui proposto, un saggio dell’interplay dei musicisti e, in modo particolare, della bravura del batterista).
I PROSSIMI CONCERTI IN RASSEGNA. Ma la rassegna - ingresso libero, come tutti gli appuntamenti culturali organizzati dallo Zapoj – prosegue con altri due autorevoli rappresentanti della musica strumentale italiana: Eddy Palermo e Vince Abbracciante. Il primo si esibirà nel risto-pub di via Grecia il prossimo venerdì 28 aprile, dando vita al repertorio che lo ha reso famoso praticamente in tutto il mondo, con brani di bossa-nova e samba-jazz che rappresentano la cifra stilistica di uno dei migliori chitarristi italiani in circolazione. Quanto al secondo, in programma venerdì 26 maggio, si tratta di un vero e proprio astro nascente della fisarmonica, nato ad Ostuni ma ormai noto anche fuori dall’Italia “per la sua straordinaria tecnica, oltre che per il senso profondo del blues e dello swing” (così come viene definito sul Dizionario del jazz italiano edito da Feltrinelli nel 2014). Di lui, il grandissimo Richard Galliano ha detto: “Chi più mi ha impressionato è un giovane italiano, originario della Puglia: si chiama Vincenzo Abbracciante. In ogni brano mi ha imbarcato in una storia e commosso”.
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