Stampa questa pagina

Abusivismo, l’ex assessore mostra le carte con cui vuole inchiodare Landella e Stanchi: "Ecco le mail"


Le aveva annunciate circa un mese fa: ora Jenny Moffa decide di rendere pubbliche la serie di missive inviate a mezzo pec a sindaco, dirigente del settore e segretario comunale con le quali cercava di mettere in guardia il Comune di Foggia dal rilascio illegittimo delle autorizzazioni temporanee ai chioschi per la vendita su aree pubbliche.

LA SERIE DI PEC. Una serie di rilievi circostanziati - quelli dell'ex assessore alle Attività Produttive - (il testo completo delle mail è scaricabile in basso ndr) che avvisano del mancato rispetto della Legge sul Commercio e del Codice della Strada e focalizzano l’attenzione soprattutto sulla mancata emanazione di un regolare bando di assegnazione e sulla mancata verifica dei requisiti di onorabilità dei titolari. Si tratta di una fitta corrispondenza partita il 24 aprile dell’anno scorso - solo venti giorni dopo la delibera di Giunta che avrebbe dovuto finalmente regolare il mondo degli ambulanti di frutta e verdura - proseguita quattro giorni dopo, il 28 aprile, per poi andare avanti il 7 maggio e concludersi il 25 dello stesso mese, a pochi giorni dal rimpasto della squadra di governo da parte di Landella che mise fuori dai giochi l’esponente di Fratelli d’Italia.

LA TEMPISTICA. Già, le date: è proprio la tempistica che aiuta a comprendere la querelle nata dopo il sequestro dei chioschi abusivi da parte della magistratura. Che si trattasse di autorizzazioni illegittime lo ha scritto la procura. L’autodifesa di Landella - come riportato da Foggia Città Aperta – è quella di aver “sollecitato a partire dall’agosto dello scorso anno il dirigente del Servizio Attività Economiche ed il Segretario Generale a verificare la coerenza delle autorizzazioni rilasciate con le prescrizioni contenute nell’atto di indirizzo licenziato dall’esecutivo comunale”.

LE ELEZIONI REGIONALI IN CORSO. Ma è proprio lì il punto. Perché mai tale attività è partita oltre 3 mesi dopo le prime mail della Moffa? Per il consigliere comunale Giuseppe Mainiero e l'assessore Moffa il motivo che indusse il sindaco a temporeggiare fu uno solo:  le elezioni regionali in corso, tenutesi poi il 31 maggio, nelle quali era coinvolta la cognata del Sindaco, Micaela Di Donna. E' stato proprio questo successivamente il terreno di scontro tra Mainiero e Moffa da una parte e Franco Landella dall’altro, con il primo diventato strenuo oppositore in questa legislatura.

I TEMPI MORTI DI LANDELLA. La pubblicazione di queste mail aggiunge tuttavia qualcosa di nuovo al tema: emergono le risposte impacciate del sindaco che prima nicchia – risposta del 24 aprile – ritenendo “generiche e imprecisate” le accuse della Moffa e chiedendole “di dettagliare gli aspetti di contrasto delle autorizzazioni con l’atto di indirizzo della Giunta”. Poi traccheggia – mail del 30 aprile – richiamando l’ex assessore “alla massima collaborazione e comunanza di intenti, elementi necessari per la risoluzione di problemi tanto gravosi per la città”. Passeranno altri tre mesi prima della dovuta segnalazione al dirigente Stanchi quando ormai i chioschi abusivi – spuntati come funghi – avevano già invaso la città. La domanda è semplice: perchè?

di Redazione 


ALTRE NOTIZIE

 COMMENTI
  •  reload