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Telenovela Calcio Foggia, nuova puntata: si dimettono Canonico, suo figlio e l'Amministratore delegato

Una mossa che sembra destinata a defenestrare la Pintus 

Con una pec inviata direttamente alla società Calcio Foggia il presidente del consiglio di amministrazione Nicola Canonico, suo figlio Emanuele – consigliere, e l'amministratore delegato Silvestro Carbotti hanno rassegnato le loro dimissioni dalla funzione, a far data dal 10 marzo scorso. Restano in carica la vicepresidente Maria Assunta Pintus e suo figlio Edoardo Chighine – consigliere.

LE MANOVRE. Mentre arrivano buone notizie dal campo, con la squadra che ha conquistato sei punti e segnato sette reti nelle ultime due gare, così come dalla giustizia sportiva, con la concreta speranza dell'annullamento dei due punti di penalizzazione, aleggiano ombre sulle mosse dei vertici societari, ormai in aperto contrasto. L'ultima manovra 'azzardata' di Nicola Canonico è quella delle dimissioni congiunte dei componenti di riferimento. Una procedura che qualcuno ha voluto accostare alle voci relative alle indagini giudiziarie sull'appalto per la costruzione dell'ospedale di Taranto, affidato all'imprenditore barese. Si tratta, tuttavia, di una suggestione da escludere considerato che la regolarità della procedura è stata già attestata dalla giustizia amministrativa.

VIA LA PINTUS?. Le ragioni sembrano invece da ricondurre alla volontà di escludere dall'organo di gestione Maria Assunta Pintus ed Edoardo Chighine. Un indizio che porta a questa conclusione è il fatto che le dimissioni non siano state notificate né all'imprenditrice sarda né a suo figlio. Eppure il diritto societario prevede chiaramente che la rinuncia all'incarico debba essere notificato agli altri amministratori. Spetta a questi ultimi, infatti, convocare l'assemblea per la ricomposizione del consiglio di amministrazione. Canonico ha scelto un'altra strada peraltro studiata considerato il fatto che, nel caso in cui la maggioranza degli amministratori venga meno, le dimissioni hanno effetto solo dal momento in cui si ricostituisce l'organo amministrativo. Che voglia procedere in autonomia a ricomporre il consiglio di amministrazione?.

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I PRECEDENTI E GLI SCONTRI. Fosse così, come detto, si tratterebbe di una manovra 'azzardata', al limite del diritto, che inevitabilmente porterebbe a nuovi contrasti giudiziari. E non si tratterebbe della prima volta. Anche in occasione della defenestrazione dal consiglio di amministrazione di Davide Pelusi, nell'agosto del 2021, la procedura seguita fu simile e, come è noto, ha portato all'attivazione di un arbitrato in tribunale. Facile prevedere conseguenze analoghe. La domanda, dunque, citando Lubrano, nasce spontanea: quanto conviene al presidente comportarsi da uomo solo al comando aprendo nuovi fronti di scontro con i soci? La risposta, come già scritto in precedenza, va ricondotta alle questioni economiche. Il braccio di ferro sui bilanci, le perdite e i debiti è lungi dall'essere risolto.

di Redazione 


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