Aizzò la folla contro i carabinieri, minacciando i militari: "Ricordate quando buttammo la pentola d'acqua calda?"
Due arresti per l'episodio di metà novembre a Cerignola
Due ordinanze di custodia
cautelare in carcere: sono quelle eseguite dai Carabinieri di Cerignola a
carico di Giuseppe Lanza, classe ’93 e Vincenzo Compierchio, classe ’65, entrambi
pregiudicati.
L’AGGRESSIONE. Il provvedimento, che oltre ai due è stato
notificato ad altre sette persone, che sono state sottoposte all’obbligo di
presentazione alla P.G., è stato emesso dal GIP del Tribunale di Foggia, su
richiesta della locale Procura della Repubblica, a seguito dell’aggressione subita
dai militari dell’Arma la sera del 14 novembre scorso quando, sorpreso Lanza
mentre era intento a spacciare marijuana e cocaina (ritrovata poi in un
quantitativo minimo), erano stati accerchiati dai familiari per impedirne l’arresto,
che era così riuscito a darsi alla fuga con una busta piena di stupefacente.
LA
PENTOLA. Durante l’aggressione, Compierchio, zio del Lanza, aveva aizzato la
folla contro i militari, minacciandoli di grave conseguenze, e ricordando loro,
al fine di intimorirli, un episodio accaduto due anni addietro, in cui lo
stesso Compierchio, sempre durante un controllo al Lanza, che in quel periodo
era ristretto ai domiciliari, gettò una pentola di acqua bollente sul viso di
un Carabiniere, che riportò ustioni di secondo grado.
I FUCILI. Il giorno
successivo, la sera del 15 novembre, a seguito di alcune perquisizioni
domiciliari proprio nelle palazzine abitate da tutti gli aggressori, in un’area
condominiale ad uso comune, i militari avevano rinvenuto e sottoposto a sequestro
una pistola semiautomatica perfettamente funzionante. Nella mattinata del 28
novembre, invece, i militari avevano tratto in arresto Mario Lanza, padre del
predetto Giuseppe, perché trovato in possesso di 3 fucili, tutti ben manutenuti
e perfettamente funzionanti, nascosti tra le siepi di una proprietà dei Lanza a
Borgo Libertà.
IL PROVVEDIMENTO. Per la gravità del fatto, per cui, per la sola
resistenza a pubblico ufficiale aggravata, la pena va dai 3 ai 15 anni, e della
disponibilità dei predetti soggetti di armi, il Giudice per le Indagini Preliminari,
concordando con le investigazioni degli uomini del Nucleo Operativo della
Compagnia di Cerignola e con la successiva richiesta di misura cautelare della
Procura della Repubblica, ha dunque emesso il provvedimento cautelare eseguito
nella giornata di ieri.
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