Zapoj, tornano i VenerLive: si comincia dalla musica di De André
Tre concerti dal vivo a ingresso libero. Questa sera i Faberi
Dopo il cambio della guardia del Nuovo Corso che ha portato al Risto-pub di via Grecia 36 (“Macchia Gialla”) una rosa di birre artigianali alla spina in assoluta esclusiva in tutta la Capitanata, lo Zapoj riprende con gli eventi e con l'intrattenimento musicale. Una vera e propria rassegna concentrata in tre appuntamenti di musica dal vivo, un percorso artistico calibrato intorno a tre linguaggi musicali differenti ma vicini per estrazione: dalle sonorità e i testi del grande Fabrizio De Andrè, alle atmosfere manouche del gipsy in omaggio ai grandissimi del genere, Django Reinhardt e Stephane Grappelli, fino all'hard-bop jazz più sfrenato, con un ospite d'eccezione.
I FABERI. Si comincia venerdì 13 febbraio (ore 22.00) con una delle ensemble più note, nel loro genere, a livello nazionale: i Faberi. Formazione garganica che dal 2004 ripropone, variandolo e ridefinendolo attraverso l'uso di ben nove strumenti e sei componenti, il grande repertorio di Fabrizio De André, con uno spettacolo che riprende negli intenti e nel titolo una delle canzoni più celebri del grande cantautore e poeta: “Questa di Fabrizio è una storia vera...”. E la storia, umana e musicale, dell'artista ligure, trova una originale riproposizione sia a parole che sul piano strumentale attraverso questi sei musicisti: Nicola Fini (voce), Giuseppe Tancredi (piano, tastiere, fisarmonica), Pietro Giuliani (chitarra acustica, elettrica), Felice Nardella (chitarra acustica, elettrica), Gianpiero Monaco (basso elettrico), Giuseppe Petruccelli (batteria e percussioni).
DUE CONCERTI, DUE SPECIAL GUEST. A seguire, venerdì 27 febbraio (ore 22.00), si passa alla musica zingara dei Gipsy Quartet: oltre all'indimenticato Django infatti, questa volta il tributo è anche verso il suo fedele compagno di incisioni e concerti, il violinista Stephane Grappelli. Al consueto trio sempre più noto ormai anche fuori dai confini regionali e composto dalle chitarre di Vittorio Menga e Nunzio Fierro, e dal contrabbasso di Nicola Scagliozzi, si aggiungerà come special guest uno dei violinisti jazz più apprezzati d'Italia: Domenico Mancini. Chiude il trittico dei VenerLive, il chitarrista di San Giovanni Rotondo (ma ormai di stanza in Roma, date le sue numerose collaborazioni) Francesco Palmitessa, con il suo Hard Trio. Anche per quest'ultimo appuntamento, in programma venerdì 6 marzo (ore 22.00), oltre al batterista Gianluca Mancini, un altro ospite di levatura nazionale, forse il più importante interprete italiano dell'organo Hammond: Vito Di Modugno. Tre appuntamenti importanti per una rassegna unitaria che, come nelle parole del direttore artistico dello Zapoj, Vittorio Menga (organizzatore di oltre 60 date nel 2014, titolare della scuola JazzIn): “Potrebbero culminare con un grande nome a sorpresa, da aggiungersi al termine di questi tre concerti già molto interessanti per varietà e qualità degli interpreti”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.