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Il Documento della Filiera Culturale di Foggia arriva in Parlamento: “Ci daremo da fare affinché venga ripreso nel prossimo decreto”

L’intervento dell’onorevole Antonio Tasso

“Si teme che coloro che sono chiamati a deliberare in favore dei settori forse non sono affiancati da esperti della materia e non hanno contezza della situazione e della vastità dei soggetti coinvolti. In particolare nell’ambito artistico e dello spettacolo. La cultura non è solo ‘il problema dei teatri’, come se il solo settore racchiudesse tutto il comparto artistico… Arriva perciò alla mia attenzione un documento che chiede il riconoscimento di una filiera culturale”.

ANTONIO TASSO. È arrivato anche in Parlamento. Il "Documento della Filiera Culturale di Foggia", rilanciato nei giorni scorsi dai quarantacinque firmatari, su proposta dei professionisti Marco Maffei, Salvatore Imperio e Giuseppe La Torre, e ricevuto dalle istituzioni locali e regionali – le stesse che lo avevano bellamente ignorato a maggio 2020 – ha fatto il suo ingresso nel principale consesso democratico italiano. A farsi portavoce della richiesta di aiuto di un intero comparto è stato l’onorevole Antonio Tasso (Misto-Maie-Psi), originario della provincia di Foggia, il quale, come da dichiarazione sopra riportata, ha voluto sottolineare l’urgenza e la necessità di stabilire criteri certi di individuazione della filiera culturale allo scopo di includere fondi di aiuto il più possibile oggettivi. In sintesi, ciò che Maffei e compagni chiedono da mesi ma, ovviamente, in versione nazionale.

AUDIZIONE AL COMUNE. L’audizione in Parlamento ha avuto luogo nella giornata di ieri, lunedì 19 aprile, a poche ore di distanza dall’incontro (online) in commissione congiunta tra alcuni consiglieri comunali e la rinominata assessora alla Cultura del Comune di Foggia, Anna Paola Giuliani. Sia a Foggia che a Roma, dunque, si è parlato dello stesso argomento sollevato dai professionisti di settore di Capitanata, tra i quali figura anche il vincitore dell’ultima edizione di Sanremo Giovani, Luca Gaudiano – era presente anche nel documento del 2020, in realtà. Senza mai entrare nel merito degli effettivi fondi di bilancio da destinare (argomento tabù durante un’audizione consultiva), i consiglieri portavoce delle doglianze della cultura locale sono riusciti a strappare l’impegno, da parte della Giunta, dell’istituzione di un tavolo permanente con i rappresentanti di settore. Dentro, e non fuori come avvenuto in passato, ci saranno anche i promotori dell’ormai famoso Documento.

DECRETO A SOSTEGNO DELLE ATTIVITA’. Quanto a Roma, invece, ben altri risultati si attendono dopo l’audizione del parlamentare Antonio Tasso che, almeno a parole, ha rimarcato la necessità di un intervento concreto da parte del Governo. “Ci daremo da fare affinché venga ripreso nel prossimo decreto a sostegno di tutte le attività – ha detto il parlamentare – poiché un anello di questa catena non può vivere se non è saldamente collegato agli altri anelli”. Lo Stato, dunque, su spinta del Documento della Filiera Culturale di Foggia, è chiamato a intervenire con aiuti concreti, con un censimento delle realtà di filiera e con un tavolo permanente – a questo punto anche nazionale – che possa inquadrare i criteri oggettivi di assegnazione degli aiuti. E questo, va ricordato, grazie all’impegno e alla tenacia di alcuni professionisti foggiani. Sarà la volta buona?

di Alessandro Galano


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