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Fase 2, ora tocca a Landella: tra parchi pubblici e aree per i bimbi, torna decisivo il ruolo dei sindaci 

Lo scivolone sui mercati rionali – Aperti, chiusi, aperti, chiusi (Leggi: Conte “salva” i suoi concittadini dalla riapertura dei mercati, Landella scopre la pandemia) – ma poi alcune decisioni che si sono rivelate anticipatrici dei provvedimenti governativi, come i parchi chiusi e le serrande abbassate di distributori automatici e self service h24 (Leggi: Coronavirus/ Landella ora chiude tutto: villa, parchi e aree verdi non recintate). Il sindaco di Foggia, Franco Landella, era partito male nella fase della quarantena: tra autogol e sparizioni dalla scena, il primo cittadino sembrava in panne. Poi, una serie di ordinanze coraggiose e qualche video rabbioso (Guarda: "C'è gente che va diecimila volte a fare la spesa e non possiamo fare niente") lo hanno rimesso in carreggiata. Tra alti e bassi, tra droni per vigilare e buoni spesa consegnati, ma con qualche polemica. Ora, verso la fase 2 (che fase 2 ancora non è), Landella, come tutti i sindaci d’Italia, può tornare a recitare un ruolo decisivo per la ripresa.

NESSUN CONTRASTO. E se per due mesi i provvedimenti in salsa locale rischiavano di provocare frizioni e contrasti con il governo, stavolta è lo stesso Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri a concedere, e anzi a richiedere, l’intervento dei sindaci. Due esempi su tutti: “Sarà consentito l’accesso ai parchi pubblici rispettando la distanza e regolando gli ingressi alle aree gioco per bambini, fermo restando la possibilità da parte dei Sindaci di precludere l’ingresso qualora non sia possibile far rispettare le norme di sicurezza”. E ancora: “E’ vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati; il sindaco può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto di quanto previsto”.

SENZA AMBIGUITA'. Deleghe sul territorio, firmate da chi, in questo frangente, è stato meno decisionista di quanto atteso. Ma dall’Anci – l’associazione che riunisce i Comuni – arrivano già delle richieste: “Linee guida per il trasporto pubblico senza ambiguità”, chiede il presidente Anci, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, sulle pagine del Corriere della Sera. Come a dire: nella fase più critica, ci date le incombenze maggiori. Ecco perché ora ogni primo cittadino diventa determinante. E Landella & colleghi sono chiamati a gestire la fase della ripresa. Tra (in)decisionismi e ordinanze. E, ovviamente, regolandosi in base ai compartamenti dei propri concittadini. 

di Redazione 


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