Derby a bocche chiuse: prima il torrente di parole poi il silenzio dopo il Gos
Interrogazioni, interpellanze, incontri, vertici. La decisione del prefetto di chiudere lo Zaccheria per il derby Foggia - Taranto (quinta chiusura stagionale, terza decisa dal prefetto) ha portato tante polemiche. Ma soprattutto tante parole. Risultate, al momento, vane. E così, sabato 6 gennaio, lo stadio sarà vuoto. Come le bacheche social e le caselle mail dopo il Gos di mercoledì che ha, di fatto, spezzato ogni speranza per i tifosi. Eppure tra l'ordinanza del prefetto con le sue surreali motivazioni e il Gos sono trascorsi vari giorni, occupati soprattutto dalla politica a (pseudo)impegnarsi per la tutela dei cittadini/abbonati/tifosi.
L'INCONTRO. L'iniziale freddezza della sindaca e della sua giunta - "Le ordinanze si rispettano" - si è poi trasformata in un tiepido impegno, giusto per tenere a freno gli accaldati animi di alcuni esponenti di maggioranza e opposizione, che hanno poi partorito l'incontro a Palazzo di Città con una delegazione del tifo organizzato. Una serie di proposte messe sul tavolo, con l'impegno della sindaca a recarsi dal prefetto per provare a convincerlo a un'apertura parziale, ma con la consapevolezza che un passo indietro del rappresentante del governo in città sarebbe stato quasi impossibile. E così, ovviamente, è stato. Dopo aver lavato la coscienza e aver mostrato il volto più popolare per dimostrare di essersi impegnati a fare qualcosa, il silenzio. Di tutti. Nessuna considerazione, nessun rammarico, nessun ulteriore impegno, nulla.
LE DECISIONI. Nel frattempo altri prefetti parlano con le ordinanze: quello di Napoli ha vietato (come prevedibile) la vendita dei biglietti ai residenti nella provincia di Foggia per la sfida contro il Giugliano. Poi, ci sarà l'Avellino in casa e chissà cosa attendersi per quella gara. Si giocherà il 20 gennaio, nel frattempo potrebbe arrivare qualche ulteriore novità sul prefiltraggio (Leggi: "Nuovo" prefiltraggio, interviene il Gos: due ordinanze del Comune in 10 giorni sul montaggio delle recinzioni) e ci saranno altri quindici giorni di calciomercato: chissà che non arrivi qualche ordinanza prefettizia basata sulla valutazione della rosa. Visti i precedenti, ci sarebbe poco da stupirsi. Ma rigorosamente a bocca chiusa.
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