Foggia Teatro Festival, l’evento più atteso dell’estate… Ma non per Landella e soci: troppo di sinistra?
Dei 20mila euro promessi, solo 5 confermati. E la rassegna anche nel 2015 dura appena 2 giorni
Stasera parte il Foggia Teatro Festival, ma sarebbe potuto partire ieri, o addirittura giovedì o mercoledì, come nelle felicissime prime due edizioni datate 2012 e 2013. Trasformando così il centro storico della città, per circa una settimana, in una sorta di teatro a cielo aperto, facendo la felicità di famiglie, giovani ed esercenti. Ma forse, all’amministrazione Landella, il Foggia Teatro Festival, semplicemente, non piace.
DOVEVANO ESSERE 20 MILA, MA SONO APPENA 5 MILA. Non c’è altra spiegazione, d’altronde. Soprattutto alla luce del buon cartellone estivo proposto dal Comune il quale, collaborando con realtà già attive nel privato e, talvolta, agendo in proprio, non ha fatto mancare le alternative culturali ai foggiani, investendo cifre ben più alte rispetto a quelle messe in campo in occasione del festival “Di Piazza in piazza – Festival degli Artisti di Strada” (l’ottima rassegna “Giordano in Jazz”, ad esempio, è costata da sola, per tre giorni, 14mila euro, LEGGI TUTTO). Ed è questo il punto: al rammarico in sede di presentazione della kermesse (LEGGI) del presidente della Fondazione Banca del Monte, Saverio Russo che, evidentemente, ben ricordava la promessa dello scorso anno di riportare il finanziamento comunale a 20mila euro, si aggiunge la conferma istituzionale di una determina un po’ ambigua in termini di contenuti e di effettivo impegno profuso. La “Determinazione dirigenziale” del 4 settembre infatti (in allegato all’articolo) approva, in favore dell’associazione culturale Mamamà, una “compartecipazione all’evento” da parte del Comune di appena 5mila euro: di fatto né più né meno rispetto all’impegno messo in campo in occasione dell’edizione 2014.
“L’ANNO PROSSIMO IL COMUNE TORNERA’ A SOSTENERE IL CONTRIBUTO INIZIALE”. L’anno scorso, pertanto, il decurtamento di circa 15mila euro rispetto alle prime due edizioni promosse dall’allora amministrazione di centrosinistra, aveva creato non poche polemiche. Ma sia Landella che l’assessore Giuliani se l’erano cavata a suon di promesse, facendo pesare (e non a torto) la mancanza di tempi e di fondi utili, quanto meno nell’immediato. “Sono fiducioso che questa difficoltà – aveva detto il Sindaco – possa essere superata in occasione della prossima edizione del Festival, che vorrei continuasse a tenersi in quattro giornate, confermandosi uno dei fiori all’occhiello dell’estate foggiana”. Qualche giorno dopo, per vie ufficiali, Landella aveva rilanciato il lavoro della Fondazione (parlando di “difendere e potenziare la collaborazione”), per poi aggiungere senza mezzi termini quanto segue: “L’anno prossimo il Comune di Foggia tornerà a sostenere con il contributo iniziale (20mila euro ndr) un’iniziativa di straordinario successo come il Festival degli artisti di strada” (LEGGI).
BELLI, BRAVI, MA FORSE… TROPPO “DI SINISTRA”. Promessa tradita, come già scritto. Nonostante una determina che, ambiguamente, nei vari “considerato”, “rilevato” e “premesso”, non perde occasione per elogiare una manifestazione di straordinaria levatura per la città di Foggia, entrata inoltre, come sottolineò a suo tempo la stessa Giuliani (LEGGI), nelle guide nazionali del Touring Club: “Attorno alle compagnie e agli artisti che si esibiscono tra le vie del cuore di Foggia – dichiarò lo scorso anno l’assessore alla cultura – è possibile costruire una formula che permetta al capoluogo dauno di intercettare ed incuriosire anche i turisti che sono attratti dalle bellezze naturalistiche e balneari della nostra provincia”. Tante belle parole che però, volutamente, il Comune non ha confermato con i fatti, con ogni probabilità perché avverso alla stessa manifestazione tanto voluta a suo tempo dal centrosinistra: una decisione discutibile che finisce per penalizzare la città e i cittadini, decapitando un’iniziativa culturale nata su quattro giorni ufficiali più tre di “attesa”, tra laboratori ed eventi collaterali che di fatto animavano il centro storico di Foggia per un’intera settimana. Vien naturale, a questo punto, buttarla in politica e, lecitamente, domandarsi: non è che Landella e soci – che in un anno tanto bene hanno fatto dal punto di vista culturale – considerano il teatro di strada troppo “di sinistra”?.
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