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Tommaso Avati e gli ebrei del Gargano: il nuovo romanzo parla foggiano

Tratto da una vicenda reale avvenuta a San Nicandro

Gradito ritorno a Foggia per Tommaso Avati, figlio del noto regista, a sua volta diviso tra cinema e letteratura: lo scrittore presenterà il suo ultimo libro La ballata delle anime inutili (Neri Pozza, ’23) mercoledì 13 dicembre, alle ore 18, al Museo di Storia Naturale, in viale Giuseppe Di Vittorio 31.

NASTRO D'ARGENTO. Dopo la partecipazione, lo scorso inverno all’ultima edizione di “Leggo Quindi Sono”, il premio-progetto letterario dedicato all’editoria indipendente di qualità, lo scrittore presenta il suo quarto romanzo alla rassegna Fuori gli autori, organizzata dalla Biblioteca “la Magna Capitana” di Foggia e dalla libreria Ubik. Vincitore nel 2014 del Montreal World Film Festival per la miglior sceneggiatura per Il ragazzo d’oro, Avati è stato premiato nel 2020 con il Nastro d’argento al miglior soggetto per il film Il signor Diavolo.

GLI EBREI DI SAN NICANDRO. Ambientato nel Gargano, in particolare a San Nicandro Garganico, il libro è ispirato ad una storia realmente accaduta nell’Italia fascista del 1938, quando un’intera comunità pugliese si convertì all’ebraismo proprio mentre venivano promulgate le leggi razziali. L’autore racconta così il lento disfacimento di una grande famiglia nella cornice più ampia di una delle pagine più buie della storia nazionale. A conversare con l’autore la docente e book blogger Carla Bonfitto, direttrice della rassegna letteraria Pagine d’Autore e la bibliotecaria Maria Musci, referente della Sala Narrativa e dell’Area Divulgativa della Biblioteca “la Magna Capitana” di Foggia.

di Redazione 


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